Cronaca - La donna è vista recapitare una ingiunzione di pagamento dalla Provincia nonostante ben due sentenze le abbiano dato ragione. Ora, mediante una cartella esattoriale le si è chiesto di versare quanto richiesto entro cinque giorni, altrimenti scatterà il pignoramento
Avvilita, la concittadina, si è appellata al sindaco Enzo Salera, perché interceda verso la Provincia di Frosinone a che accantoni la pretesa del pagamento da parte sua dell’importo di tre avvisi di accertamento per omesso versamento della Cosap. Riguarda la presunta occupazione di spazi ed aree pubbliche con un passo carraio sulla strada provinciale Appia nella frazione di Sant’Angelo in Theodice a Cassino.
Patrizia Secondino, la concittadina interessata, difesa dall’avv. Giuseppe Angelosanto, si è vista recapitare una ingiunzione di pagamento nonostante ben due sentenze le abbiano dato ragione rispetto a quanto preteso dalla Provincia. La prima sentenza era stata pronunciata dal Tribunale di Cassino, la seconda dalla Corte d’Appello di Roma, prima sezione civile.
Mediante una cartella esattoriale le si è chiesto di versare quanto richiesto entro cinque giorni. In caso di inosservanza, senza andare troppo per il sottile, seguiranno il fermo amministrativo e il pignoramento.
Si tratta di controversia partita da lontano. La signora pensava fosse stata risolta definitivamente dalla sentenza della Corte d’appello di Roma, il 10 aprile del 2018, che respinse l’appello della Provincia di Frosinone avverso la sentenza di primo grado del tribunale civile di Cassino, condannandola pure al pagamento delle spese: 1.500 euro per compensi, spese generali e varie.
Riguardo al passo carraio in questione, nella sentenza d’Appello si legge che “dalla documentazione fotografica emerge evidente che l’accesso alla proprietà privata si apre “a filo” sulla strada pubblica, in una sorta di slargo privo di barriere e divieti e senza alcuna opera che denoti un’occupazione da parte della odierna appellata (la signora Secondino n.d.r.).
Pertanto, nessuna sottrazione e nessun sacrificio risulta imposto alla collettività, che può continuare a fruire dell’intero spazio antistante il passo carraio in questione. L’appello va respinto”.
Articolo precedente
Stellantis, Cassino è lo stabilimento maggiormente in difficoltàArticolo successivo
Cassino, dopo il "quinzaglio", un'altra perla: il teatro romano cambia strada