Cronaca - In migliaia a Cassino per i laboratori in presenza: l'ateneo ha dovuto mettere a disposizione tre sedi per accoglierli tutti e mettere la parola fine alle lezioni online. Lunghe file al casello autostradale, ingorghi al Campus e strutture ricettive sold out. Gli studenti lamentano i disagi: "Paghiamo noi per gli errori degli altri..."
A un mese esatto dal terremoto giudiziario che ha scosso l’Unicas con l’inchiesta ‘Luna Viola’ che ha visto il coinvolgimento di due docenti e di un dipendente dell’ateneo in un presunto giro di mazzette per abilitazioni col trucco agli aspiranti prof. di sostegno, cambia tutto per i corsisti che stanno seguendo le lezioni e i laboratori del Tfa di sostegno.
Da questo weekend c’è stato un vero e proprio ‘assalto a Cassino’ da parte di studenti provenienti da ogni parte d’Italia. I disagi non sono mancati: casello autostradale intasato, lunghe file per guadagnare l’uscita dal Campus Folcara, un caos che ha fatto infuriare molti studenti, che già nei giorni scorsi avevano protestato per questa nuova organizzazione.
Fino allo scorso anno, infatti, i laboratori venivano svolti in modalità ‘a distanza’, ovvero da remoto. I docenti subentrati a Giovanni Arduini e Diletta Chiusaroli, entrambi finiti ai domiciliari con l’accusa di corruzione, hanno però spiegato ai corsisti che la modalità ‘on line’ non è prevista dalla legge, e che occorre essere in presenza. Essendo il corso iniziato poi in netto ritardo, bisogna accelerare: non si segue più solamente il sabato, ma anche il venerdì pomeriggio o, in alternativa, la domenica dalle 8 alle 14. Per i tanti che vengono da fuori regione, significa fermarsi necessariamente a Cassino a dormire, con altre spese per il soggiorno.
“Il problema non è solo economico, ma che siamo in tanti e che le strutture ricettive sono già quasi tutte piene, resta difficile trovare un posto e neanche è pensabile tornare a casa una volta partiti da Genova, Milano o Torino” spiegano alcuni studenti del Nord Italia che avevano scelto Cassino proprio perché era uno dei pochi atenei in Italia ad offrire la possibilità di seguire solamente nella giornata del sabato e di fare i laboratori anche online.
Adesso cambia tutto. Perché quelle modalità finora adottate, sembrano non rispondere pienamente al decreto ministeriale, ragion per cui i nuovi docenti non transigono sulle regole, la flessibilità di cui hanno goduto i corsisti fino ad un mese fa è un lontano ricordo. “Non possiamo pagare sulla nostra pelle gli errori commessi da altri” lamentano i corsisti. “Noi stiamo semplicemente rispettando le regole, quello che si faceva prima non ci interessa” è la risposta che i nuovi docenti puntualmente forniscono alle lamentele che pure non mancano.
Ancora ieri, durante i laboratori che hanno visto in presenza sia i corsisti ordinari che i sovrannumerari, per un totale di circa 5.000 studenti e tre strutture impiegate per ospitarli tutti - quella del dipartimento di Scienze Umane alla Folcara, la nuova di Lettere e la palazzina di Ingegneria in via Di Biasio - non sono mancate le polemiche da parte dei corsisti. Che mostrano una buona dose di amarezza e frustrazione: “Abbiamo letto degli arresti, abbiamo saputo che chi è rimasto fuori intende fare ricorso, che per l’Università è un danno di immagine. Tutto vero. Ma a ben vedere, gli unici penalizzati di tutta questa vicenda siamo noi. Addirittura dicono che il nostro titolo potrebbe non essere valido a causa di quello che è successo. Forse dovrà essere l’unico valido visto che, a quanto pare, siamo gli unici che stanno seguendo le lezioni come prevede la legge, a differenza dei nostri colleghi degli anni precedenti”.
I docenti cercano di comprendere quelle che sono le difficoltà che si sono venute a creare, ma mantengono la barra dritta: poco spazio alle polemiche, tutti concentrati sull’unico obiettivo che è quello di portare a termine il nono ciclo del Tfa di sostegno, fino ad un mese fa fiore all’occhiello dell’ateneo ed oggi causa di un nuovo, pericoloso danno d’immagine, con conseguenze che potrebbero avere ulteriori strascichi.
Per questo motivo il rettore Dell’Isola ha voluto nominare anche una commissione di esperti per verificare le procedure adottate. Dal punto di vista strettamente giudiziario, invece, si attende in settimana l’esito del Riesame per Massimiliano Mignanelli, già responsabile delle risorse umane dell’Unicas: il Tribunale si è già espresso nei giorni scorsi per Giancarlo Baglione, Giovanni Arduini e Diletta Chiusaroli confermando per tutti loro la misura dei domiciliari.
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