Economia - Il sindacato Cub contesta la “riforma della disabilità” voluta da Inps e Governo: la Ciociaria è stata scelta come campo di sperimentazione per le domande di indennità di accompagnamento, pensione di invalidità civile, riconoscimento dei benefici previsti dalla Legge 104 e di collocamento obbligatorio per le persone con disabilità.
L’organizzazione sindacale CUB, Confederazione Unitaria di Base di Frosinone, contesta la “riforma della disabilità” voluta da Inps e Governo per la gestione delle prestazioni sociali. La provincia di Frosinone, infatti, insieme alle province di Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste, è stata scelta come campo di sperimentazione per le domande di indennità di accompagnamento, pensione di invalidità civile, riconoscimento dei benefici previsti dalla Legge 104 e di collocamento obbligatorio per le persone con disabilità.
Dal 1 gennaio 2025, secondo le nuove disposizioni, sono i medici a dover redigere il certificato per le prestazioni sociali e a inviare la domanda. Come organizzazione sindacale abbiamo riscontrato che molti medici di famiglia non sono forniti degli strumenti per poter inoltrare la richiesta e che spesso il sistema informatico funziona a singhiozzo. Inoltre, a causa del tempo richiesto per la lavorazione, per l’invio di un solo certificato viene chiesto tra i 150 e 200 euro. Se l’assistito si trova respinta la domanda, come usualmente accade, dovrà presentarsi alla visita collegiale INPS con un medico legale di parte, che ha un costo medio di circa 300 euro, da aggiungersi alla spesa precedente.
Molte disabilità richiedono un rinnovo biennale e in tal modo i costi da affrontare diventano insostenibili. Molti disabili del Frusinate pur aventi diritto ad una prestazione sociale, costituzionalmente riconosciuta, sono costretti per motivi economici a rinunciarvi.
Questa riforma, nata per togliere sovvenzioni ai patronati, sta cancellando i diritti dei più deboli e dei più fragili, annullando di fatto l’art 38 della Costituzione Italiana e distogliendo i medici dalla cura dei pazienti e trasformandoli in passacarta.
Un malato già è costretto a dover affrontare le spese economiche e morali della malattia, un onere che coinvolge tutta la famiglia dell’assistito, e ora a Frosinone si “sperimenta” di annullare qualsiasi sostegno economico per la sopravvivenza del malato e del disabile. Per il Governo e per INPS la malattia è un “lusso”.
Se l’obiettivo è disincentivare la presentazione delle domande, ci stanno riuscendo. Nei primi due mesi si registra un calo dell’80% delle domande di richiesta del beneficio.
Bisogna garantire alle persone con disabilità l'accesso ai loro diritti senza ostacolarli economicamente e burocraticamente. Questa riforma va abolita e/o rettificata, e si invitano le istituzioni ad incontrare e ascoltare le associazioni mediche, del malato e i patronati che sino ad oggi hanno rappresentato i diritti e i bisogni delle persone meno fortunati.