Opinioni - Il prof. Mario Costa 'bacchetta' chi punta al blocco del cantiere: "Il senso della misura non è di moda in tempi del vivere esagerato, dove l’esagerazione sembra spuntarla rispetto alla ragionevolezza"
“L’uomo del fare”: volendolo cogliere, unitamente ad un non comune senso di responsabilità e di correttezza operativa, è questo il tratto distintivo di Gennaro Fiorentino, assessore ai Lavori Pubblici.
Uno che ci tiene all’altrui giudizio e si pone sulla sponda opposta a quella di taluni mestieranti della politica adusi più al malaffare che al fare. (A scanso di spiacevoli equivoci, si precisa che, per quanto a noi risulta, non rientrano in siffatto novero ambientalisti nostrani). Come pure rifugge volentieri dal farsi risucchiare in polemiche, soprattutto quando non producono che chiacchiere inutili e perdita di tempo prezioso stante la loro evidente strumentalità.
Crediamo però che, rispetto a tale saggia decisione, occorrerebbe talvolta derogare. Venendo alla questione ultima dei rifiuti alla villa comunale, l’assessore, da “uomo del fare”, ritiene, però, sia stato fatto quanto necessario per chiarire come stanno le cose. E non ci sia altro da aggiungere. Ha parlato con le parole di un verbale di constatazione del nucleo di Cassino dei Carabinieri della Forestale redatto nei giorni scorsi. Nel passaggio più importante di quell’autorevole documento si legge infatti: “… non si riscontrano evidenze di occultamenti, di smaltimenti illeciti o altre anomalie”.
Dunque…? Ciò dovrebbe bastare. Invece no. C’è chi ritorna alla carica chiedendo pubblicamente che “i dovuti controlli vengano fatti dall’Autorità Giudiziaria previo sequestro del cantiere”. Non rendendosi ingenuamente conto, peraltro, della palese delegittimazione di un organismo a tale fine preposto né della gravità di tale richiesta.
Comunque ci siamo: ecco l’intento disfattista! Ecco dove, da parte di costoro, o di costui, si vuole arrivare: al sequestro del cantiere. Ma sulla base di che? E’ proprio vero che il senso della misura non è di moda in tempi del vivere esagerato, dove l’esagerazione sembra spuntarla rispetto alla ragionevolezza.
Alla fin fine, forse, anzi ha proprio ragione l’assessore Fiorentino, “uomo del fare”, a rifuggire dal replicare.
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