Opinioni - Non sostituiamoci alla Giustizia che si fa nelle aule dei tribunali, non giudichiamo superficialmente e non distruggiamo le vite delle persone: aspettiamo gli esiti di una indagine nelle mani di un Magistrato che sentirà tutte le parti e saprà meglio di noi cosa fare
La gogna, questo chiede il popolo sui social, sempre pronto a cavalcare i più bassi istinti alimentati da invidia, da rancore e da quel miscuglio di forcaiolismo che non conosce un minimo di ragione.
Lo scandalo TFA all’Università di Cassino sembra fosse un sistema di tale portata corruttiva da riguardare il mondo intero, invece si tratta di due docenti che hanno, incautamente, superficialmente, immoralmente aiutato alcuni allievi di un corso per l’abilitazione al TFA. Qualora nel processo vengano provate quelle che al momento sono solo delle accuse, essndo in fase di indagine.
La loro colpa, se verrà provata nelle aule di Tribunale, è quella di aver favorito chi non aveva la giusta preparazione penalizzando di conseguenza quelli che la giusta preparazione l’avevano. L’altra colpa è quella di aver aiutato un figlio che non ha molta sintonia con i libri. Alzi la mano una sola mamma che per il proprio figlio non avrebbe fatto le stesse cose e molto di più. Lasciamo stare il moralismo di facciata per poi riscoprirci in privato molto peggio di loro.
Cosa hanno ottenuto in cambio della loro superficialità? Dalle carte si evince che non hanno preso nemmeno un centesimo anzi lo stesso corruttore afferma che si rende conto che i due prof non hanno preso nulla di nulla.
Allora parliamo di un comportamento che certamente sa di illecito e che non può trovare giustificazione nel fatto che questa sia una pratica diffusissima nel nostro Paese, soprattutto al Sud, una pratica che possiamo definire in mille modi, da sconveniente ad improvvida ma non mi sembra che si possano giustificare alcune spinte populiste che fanno di questi due prof come dei pericolosissimi camorristi o mafiosi.
Rimane un fatto di alcuni raccomandati che forse occupano posti che non gli sarebbero spettati, grave, anzi gravissimo, ma quanti occupano posti solo perché raccomandati ? Vogliamo ricordarci del “sistema Palamara”?
Ma alzi la stessa mano chi non ha cercato una raccomandazione per il proprio figlio nel sostenere esami all’Università, o per un posto di lavoro. Questi due professori hanno aiutato, illecitamente, sempre se verrà provato, alcuni alunni senza avere in cambio nulla di nulla: potremmo scoprire che sono stati raggirati o utilizzati perché l’alternativa è che o sono due fessi o due diabolici professori che si sono arricchiti. Mi sembra di escludere questa seconda ipotesi. Propendo più per la fessaggine e per il raggiro.
Non sostituiamoci alla Magistratura, non giudichiamo superficialmente e non distruggiamo le vite delle persone che spesso poi si rivelano meglio di noi, aspettiamo gli esiti di una indagine nelle mani di un Magistrato che sentirà e saprà meglio di noi cosa fare.
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