Cassino, il futuro delle scuole in bilico tra calo demografico e scelte politiche

Scuola e Università - A livello nazionale persi circa 50mila ragazzi, ma Cassino è in controtendenza. L'Assessora Maria Concetta Tamburrini: "Negli ultimi anni i nostri Istituti Comprensivi non solo hanno mantenuto il numero degli iscritti ma, in alcuni casi, lo hanno anche aumentato. Quello che sconforta è constatare che nelle 'stanze dei bottoni' si cancella con un solo colpo di spugna unicità e storicità di istituti come il Medaglia 'Oro e il San Benedetto"

Cassino, il futuro delle scuole in bilico tra calo demografico e scelte politiche
di autore Francesca Messina - Pubblicato: 13-01-2025 15:30 - Tempo di lettura 2 minuti

Quest’anno il Ministero dell’Istruzione ha prorogato le date per le iscrizioni all’anno scolastico 2025 – 2026. Inizieranno il 21 gennaio e si chiuderanno il 10 febbraio. A livello nazionale si sta registrando un calo negli Istituti Superiori che perdono cinquantamila ragazzi. Infatti il calo demografico sta impattando pesantemente sulle nuove iscrizioni. Proprio il Ministro Valditara ha annunciato: “Di questo passo tra dieci anni rischieremo di avere 130mila studenti in meno”.

A tal proposito abbiamo intervistato l’Assessora Maria Concetta Tamburrini, che spiega: “Il mese di gennaio è sempre un mese di fuoco per le scuole di ogni ordine e grado: l’apertura delle iscrizioni crea sempre molta agitazione e subbuglio, soprattutto in funzione del numero delle classi che saranno attivate e che garantiranno l’azione formativa sul territorio. Quest’anno la notizia generale del calo demografico non ha rincuorato certamente  gli animi, ma prima di poter verificare fino a che punto ciò influirà anche sulla nostra città è necessario attendere la fine del periodo delle iscrizioni, perché sono molteplici i fattori che spingono i genitori a scegliere la scuola per i propri figli e non sempre questi fattori corrispondono all’incremento o al decremento demografico della città in cui risiedono. Dico questo perché negli ultimi anni, contrariamente a quanto accaduto in altri paesi limitrofi, i nostri Istituti Comprensivi non solo hanno mantenuto il numero degli iscritti ma, in alcuni casi, lo hanno anche aumentato, come è accaduto per esempio per l’anno in corso in cui come Assessora ho dovuto provvedere, insieme agli uffici preposti, a reperire nuovi arredi per allestire ben quattro classi nuove.

Il numero degli iscritti nelle scuole, infatti, non dipende solo dalla corrispondenza con il numero degli studenti anagraficamente residenti nella città: dipende anche da scelte di opportunità logistica e lavorativa fatte dai genitori, dalla diversificazione della proposta formativa e, soprattutto per gli istituti superiori, dalla presenza o meno sul proprio territorio dell’indirizzo scolastico scelto per incominciare a gettare le basi del proprio futuro lavorativo. E’ quindi uno scenario molto più complesso del semplice calcolo di nascite in meno o in più: è un sistema di opportunità di scelta che va non solo costruito, ma nutrito e garantito attraverso proposte formative qualitativamente valide ed innovative, ed in questo i nostri istituti di ogni grado ed ordine, rappresentano davvero un fiore all’occhiello!

Quello che davvero sconforta non è la possibile conseguenza del calo demografico: quello che sconforta è constatare che nelle “stanze dei bottoni”, dove si prendono decisioni che dovrebbero garantire la reale crescita culturale di un territorio, si arrivi a decidere di non tener conto della diversificazione della proposta e del contesto formativo cancellando con un sol colpo di spugna unicità e storicità di istituti che attraverso la loro azione capillare e qualificata, incidono efficacemente anche sul tessuto sociale del territorio. E mi riferisco all’ultimo provvedimento emanato dalla Regione per cui il “Medaglia d’Oro” e il “San Benedetto” dal prossimo anno scolastico saranno un unico grande istituto superiore: decisione presa non solo senza tenere assolutamente in conto il parere della nostra Amministrazione e della Provincia che si sono spese per dimostrarne la inconsistenza, ma anche ignorando il diritto di ogni studente e studentessa del territorio ad avere risposte efficaci ed efficienti ai loro bisogni formativi senza dover pagare le conseguenze di assetti organizzativi che rispondono solo a criteri di economicità ed abbattimento dei costi.

A febbraio potremo verificare se il calo demografico ha inciso anche sulle scuole di Cassino, ma da subito dovremmo tutti porre più attenzione su decisioni che incidono così fortemente sulla proposta formativa del nostro territorio e far sentire la nostra voce”.

Ricordiamo che lo scorso anno scolastico all’ITIS “Ettore Majorana” ci furono 301 nuovi iscritti (totali 1270 alunni). Il Liceo Scientifico “G. Pellecchia” registrava 1200 alunni complessivi. Il Liceo “M.T. Varrone” ebbe un incremento del 25% con circa 200 studenti in più. Il “Carducci” si confermò il Liceo Classico più grande della Provincia.  

 





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