Economia - I dipendenti di De Vizia, Logitech, TeknoService e Transnova sono ormai da dieci giorni in presidio permanente davanti i cancelli, ieri della questione è stato interessato anche il prefetto. Intanto in fabbrica le tute rosse Alfa Romeo vengono impiegate in altre mansioni. L'ira dei sindacati che chiedono il 'congelamento' dei licenziamenti
Da ormai dieci giorni, ovvero dallo scorso 18 novembre, gli operai di De Vizia, Logitech, TeknoService e Transnova sono in sciopero con presidio permanente dinanzi ai cancelli dello stabilimento Stellantis, dove lunedì mattina si è riunita anche la consulta dei sindaci del Lazio Meridionale con la presenza di molti amministratori dei comuni del territorio e del presidente del consiglio provinciale Gianluca Quadrini. In quella occasione, il sindaco di Piedimonte San Germano ha comunicato alle maestranze che nella giornata di mercoledì si sarebbe svolto un vertice in Prefettura per informare anche il prefetto di ciò che sta accadendo: si rischiano centinaia di licenziamenti, i sindacati parlando di “un vero e proprio allarme sociale”.
Ieri mattina, quindi, alle 11.30, il prefetto Liguori ha ospitato i rappresentanti dei lavoratori e i sindaci di Cassino e Piedimonte San Germano, Enzo Salera e Gioacchino Ferdinandi. I sindacati hanno raccontato quelle che sono le difficoltà che stanno vivendo questi lavoratori: Stellantis non è intenzionata a rinnovare gli appalti e sta procedendo con l’internalizzazione di questi servizi come quelli della pulizia e della movimentazione auto. A rischio anche i lavoratori della mensa e di altri servizi: sono 600, in totale, gli operai interessati: nell’immediato, ovvero tra la fine dell’anno e le prime settimane del 2025, si stima che saranno 150 le tute blu che perderanno il posto di lavoro, senza interventi straordinari.
Quali interventi? Nella sostanza dei fatti si chiede un ‘congelamento della procedura di licenziamento’. Per i rappresentanti dei lavoratori è illogico che Stellantis da un lato annuncia nuovi modelli e maggiore produzione a partire dal secondo semestre del 2025 e dall’altro non rinnova gli appalti alle ditte dei servizi. Per questo motivo si chiede un congelamento dei licenziamenti per un anno.
Preoccupazione hanno manifestato anche i sindaci Salera e Ferdinandi: il prefetto ha ascoltato amministratori e parti sociali ed ha assicurato che si metterà subito in contatto con la regione Lazio dove è aperto un tavolo per quel che riguarda il settore automotive per capire quelle che sono le azioni che si possono mettere subito in campo per evitare il peggio.
Nella sostanza dei fatti, gli operai restano però ancora appesi ad un filo: nei prossimi giorni anche altre aziende potrebbero aprire la procedura di licenziamento mentre lo stabilimento Stellantis si prepara ad una lunga serrata: i cancelli dovrebbero chiudere la prima settimana di dicembre e la produzione riprenderà solo a gennaio inoltrato.
Per questo motivo in grande sofferenza si trovano anche le fabbriche della componentistica del cosiddetto indotto di primo livello, con gli ammortizzatori sociali ormai agli sgoccioli. Anche per questo motivo ieri mattina lo sciopero è proseguito e la Uilm con Gennaro D’Avino chiede che la politica mantenga accesi i riflettori su tutto ciò che sta accadendo intorno a Stellantis anche per via del fatto che gli operai all'interno vengono impiegati per fargli svolgere compiti che non gli competono, quelli che spetterebbero cioè alle aziende dei servizi alle quali la dirigenza aziendale non intende rinnovare l’appalto.
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