Politica - La Stazione TAV in linea a Pignataro o a Roccasecca rimane la scelta primaria, la più logica e funzionale, perché ci sono tutte le condizioni per realizzarla al centro della tratta Roma-Napoli. Va benissimo anche il progetto relativo a Cassino ma sembra una soluzione realisticamente irrealizzabile e molto costosa
Si ripropone ciò che 32 anni fa era parte integrante del progetto di massima delle FF.SS. che ricevette il relativo nulla osta sia in Commissione e sia in Consiglio Comunale: l’interconnessione a nord di Cassino con la linea alta velocità la quale avrebbe consentito ai treni di entrare dalla interconnessione a Sud di Cassino tutt’oggi esistente tra S.Vittore del Lazio e Rocca D’Evandro per poi uscire a nord, in territorio di Cassino. Per evitare di apparire come degli sprovveduti e far finta di credere ai giochi di prestigio della classe politica è opportuno ricostruire la storia di queste interconnessioni.
In fase di approvazione del progetto TAV Roma/Napoli e parliamo degli inizi degli anni ‘90, le Ferrovie dello Stato presentano al Comune di Cassino un progetto riguardante il nostro territorio. Le solite polemiche sui danni ambientali, le proposte delle barriere antirumore, e nella interlocuzione tra l’amministrazione comunale di allora e le Ferrovie dello Stato, fu posta la condizione che Cassino avesse due nodi di interconnessione, una a sud, l’altra, a nord, in prossimità dell’Istituto agrario.
Questo progetto di massima ricevette il relativo nulla osta dalla Commissione urbanistica e dal Consiglio comunale con delibera n° 6/1 del 3 febbraio 1992 avente per oggetto: Linea Alta Velocità Roma Napoli - Parere ai sensi del secondo comma dell'art.lo 25 della legge 210/86 con il voto favorevole della maggioranza ed il voto contrario dei comunisti. Il parere riguardava l’eventuale contrasto con le norme del Piano regolatore Generale. Questa delibera rappresenta il primo seme gettato sul territorio di Cassino per la richiesta di una seria interconnessione con la linea TAV. Chi oggi parla di prima semina dovrebbe conoscere questa Delibera!
Successivamente le Ferrovie dello Stato in fase di progetto esecutivo presentarono una nuova soluzione nella quale misteriosamente spariva l’interconnessione verso nord, forse costi eccessivi o c’erano anche altri interessi, questo non lo sapremo mai. L’interconnessione prevedeva un tratto ferroviario di circa 10 km.
In fase di approvazione del progetto esecutivo, tre Consiglieri comunali dell’allora maggioranza, targata Democrazia Cristiana, Claudio Lena, Salvatore Secondino e Giuseppe Tedesco votarono contro questa nuova soluzione, i socialisti si astennero perché il loro leader era Vice presidente della Giunta Regionale del Lazio nonché assessore regionale ai trasporti, e solo con la loro astensione il progetto esecutivo con lo schema di convenzione fu approvato.
Infatti la Delibera di Consiglio n. 68/18 del 30.11.1992 divenne esecutiva senza il voto di gran parte della maggioranza. Dopo il voto contrario dei tre Consiglieri di maggioranza e molte assenze tra le fila della maggioranza, le polemiche divamparono e su Ciociaria Oggi campeggiava un articolo dal titolo “La Tav si tinge di giallo”, nel quale i tre Consiglieri che avevano votato contro, spiegavano il loro voto in difesa degli interessi di Cassino e del cassinate ed evidenziavano come nel progetto esecutivo fosse sparita l’interconnessione verso nord di Cassino. Rimane il “giallo” di quella modifica al progetto iniziale.
Sono passati 32 anni ed oggi si ripropone la medesima soluzione che già nel 1992 Ferrove dello Stato cancellò forse per i costi eccessivi, ma oggi dopo 32 anni e con nuovi insediamenti civili ed industriali che nel corso dei decenni sono state realizzate sul quel percorso sarebbe irrealizzabile , basterebbe solo una superficiale visualizzazione su Google Maps per rendersene conto.
La Stazione TAV in linea a Pignataro o a Roccasecca rimane la scelta primaria, la più logica e funzionale, perché ci sono tutte le condizioni per realizzarla al centro della tratta Roma/Napoli. Va benissimo anche l’interconnessione ma sembra una soluzione realisticamente irrealizzabile e molto costosa.
Non è mai troppo tardi, la classe politica si è svegliata solo dopo che da queste colonne è salito l’interesse per la Stazione Tav al centro della tratta Roma/Napoli e solo per non indebolire la richiesta del nord della provincia di realizzare una nuova cattedrale nel deserto esattamente come quella di Afragola, come dire non dateci fastidio che vi buttiamo lo zuccherino sulla storia della interconnessione. Questa mi sembra la strategia portata avanti da alcuni politici con la compiacenza anche di alcuni del nostro territorio.
Ma in uno slancio di ottimismo, voglio convincermi che sia una soluzione percorribile e spero che nella conferenza stampa di oggi il Sindaco di Cassino si presenti con una cartina interattiva del territorio con le evidenze di tutti gli insediamenti che nel corso dei 32 anni sono stati realizzati e ci illustri non il vecchio progetto di massima, bocciato dalle Ferrovie dello Stato nel 1992, ma un nuovo percorso, una soluzione fattibile e non una presa per i fondelli. Farebbe una pessima figura e non penso sia il suo obiettivo.
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