Economia - "Scherzetto" di Halloween, operai a casa dal 31 ottobre al 6 novembre. Intanto nell'indotto di Cassino scatta il conto alla rovescia: tra poche settimane terminano gli ammortizzatori sociali, licenziamenti dietro l'angolo
Sos ammortizzatori sociali: nell’indotto Stellantis di Cassino e nelle fabbriche della componentistica di primo e di secondo livello scatta il conto alla rovescia. Molte aziende stanno infatti per terminare il quinquennio di ammortizzatori sociali. Avendo esaurito la cig ordinaria, quella straordinaria, la solidarietà ed essendo oggi in cassa in deroga, alle porte ci sono i licenziamenti. Le aziende Atlas, Iscot, Logitech e Teknoservice sono già tutte in Contratto di Solidarietà in deroga e terminano gli ammortizzatori a fine anno.
A chiedere di attivare misure straordinarie per fronteggiare la crisi dell’automotive sono stati i sindacati nel corso della manifestazione e dello sciopero che si è svolto sabato scorso a Roma. Sul punto c’è l’impegno della Regione Lazio che all’indomani dello sciopero, per il tramite della vice presidente delegata alle attività produttive, Roberta Angelilli, ha spiegato: “Stiamo seguendo la situazione in stretto collegamento con il Ministero. Abbiamo attivato in Regione un tavolo tecnico permanente e attendiamo di conoscere i dettagli del piano industriale".
Intanto, dopo lo sciopero di venerdì, ieri mattina gli operai sono tornati in fabbrica dove la dirigenza aziendale ha comunicato l’ennesimo stop alla produzione per i giorni del 31 ottobre, 4 e 5 novembre. I cancelli chiuderanno dunque alle ore 14 di mercoledì 30 ottobre e riapriranno dopo una settimana esatta, mercoledì 6 novembre. Lo stop interesserà non solo le unità di montaggio e collegati, ma anche i reparti di lastratura e verniciatura. Dall’inizio dell’anno si contano 44 giorni di fermo produttivo con ricorso ai contratti di solidarietà. Queste fermate collettive vanno ad impattare su una situazione lavorativa già molto precaria dal momento che dall’inizio del 2024 si lavora su un turno unico con cassa integrazione a rotazione, significa cioè che nessun operaio, ad oggi, ha raggiunto cento giornate lavorative dall’inizio dell’anno.
L’attuale produzione è rappresentata per il 20% da Alfa Romeo Giulia, il 53% dall’Alfa Romeo Stelvio e il 27% dalla nuova Maserati Grecale, quest’ultima viene prodotta anche nella versione full electric ma di tale versione ne vengono prodotte meno di dieci unità al giorno. "È necessario anticipare quanto prima il lancio dei nuovi modelli per limitare l’attuale uso di ammortizzatori, diversamente - spiega il segretario della Fim-Cisl Ferdinando Uliano - per tutto il 2025 continuerà ad esserci una difficoltà sui volumi”. Il calo dei volumi si fa sentire chiaramente sulle fabbriche dell’indotto che ricevono sempre meno commesse, ecco perché nelle aziende della componentistica i licenziamenti sono dietro l’angolo.
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