Stellantis, l'allarme della Cgil: "A rischio 1.400 posti di lavoro"

Politica - A snocciolare le cifre è stato questa mattina il segretario della Fiom Donato Gatti. Il sindacato mette in guardia: "Occorre un piano di riconversione e una burocrazia più snella". Sara battisti e Enrico Pittiglio: "Gli ammortizzatori sociali non bastano"

Stellantis, l'allarme della Cgil: "A rischio 1.400 posti di lavoro"
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 10-10-2024 19:20 - Tempo di lettura 2 minuti

In attesa della Consulta dei sindaci e dell'audizione di Tavares alla Camera in programma domani, questa mattina ad accendere i riflettori su Stellantis è stata la Cgil nel corso del convegno che si è tenuto in sala Restagno a Cassino alla presenza di Giuseppe Massafra, Segretario generale CGIL Frosinone Latina, Enrico Pittiglio, vice presidente della Provincia di Frosinone, Enzo Salera, Presidente della Consulta dei Comuni, Sara Battisti, Consigliere regionale del Partito Democratico e Natale Di Cola, Segretario generale CGIL Roma e Lazio.

Senza nascondere i problemi, il segretario Massafra ha spiegato che “quello attuale è un momento di enorme crisi. Tuttavia non possiamo prescindere dalla transizione ambientale e digitale per sfruttare al meglio le competenze che il territorio esprime”. Prosegue ancora Massafra: "Il tema della produzione ecosostenibile è un tema che avrebbe dovuto creare le condizioni di mercato per competere con altri Paesi, adesso bisogna mettere in sicurezza l'indotto e dare a queste fabbriche speranze per il futuro".

Gli ha fatto eco il segretario della Fiom Donato Gatti: “Non è vero - ha spiegato - che sono solo 600 i posti di lavoro che potranno essere persi entro la fine del 2024 nel settore automotive legato allo stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano. Rischiamo 1.400 esuberi se non si attivano gli ammortizzatori sociali. Ma non bastano i soli ammortizzatori c’è bisogno di tornare a produrre e per Cassino chiediamo che possano esserci anche modelli di segmento C sulla piattaforma large".

“Stellantis - ha spiegato la consigliera regionale Sara Battisti  - assume a parole impegni che, nei fatti, si traducono in fermi della produzione, cassa integrazione e migliaia di posti di lavori a rischio. Ed è a questa emergenza che bisogna rispondere.  Per questo occorre sollecitare il governo affinché il nostro Paese si doti di una politica industriale capace di tenere insieme transizione ecologica e sviluppo ma anche per l'approvazione del salario minimo; in Regione dobbiamo lavorare alla sburocratizzazione e al rifinanziamento di leggi che garantiscono incentivi sui territori ma soprattutto alla costruzione di una ZLS come strumento attrattivo per nuove imprese e quindi nuove opportunità di lavoro”.

“La sinergia - ha aggiunto  il vice presidente della Provincia Enrico Pittiglio - deve essere alla base di qualsiasi soluzione, perché la proroga della cassa integrazione per il Cassino Plant è sicuramente importante in vista dell’imminente scadenza degli ammortizzatori sociali, ma non deve essere la soluzione alla criticità. Come Provincia nei limiti delle nostre competenze saremo sempre disposti a dare il nostro contributo affinché Stellantis continui a produrre sul nostro territorio”.  


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