L'estate lunghissima di Stellantis: scatta una serrata di 40 giorni

Economia - Si lavora ancora lunedì e martedì della prossima settimana, poi dal 31 luglio all'8settembre i cancelli resteranno chiusi: alle ferie estive si aggiungono infatti gli ammortizzatori sociali con un lungo periodo di 'solidarietà'. Non era mai successo prima

L'estate lunghissima di Stellantis: scatta una serrata di 40 giorni
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 27-07-2024 21:26 - Tempo di lettura 2 minuti

L’estate lunga, anzi lunghissima di Stellantis. Per lo stabilimento di Piedimonte San Germano è prevista una serrata di ben 40 giorni. Si lavorerà ancora lunedì e martedì della prossima settimana, poi da mercoledì 31 luglio a domenica 8 settembre la fabbrica spegnerà i motori. Alle ‘normali’ ferie estive - in programma dal 5 al 26 agosto - andranno ad aggiungersi prima e dopo altri giorni di fermo durante i quali si farà ricorso agli ammortizzatori sociali.

Nello specifico: il 30 luglio sarà l’ultimo giorno di lavoro per la catena di montaggio e collegati; le giornate del 31 luglio e 1 e 2 agosto  saranno coperte dai contratti di solidarietà mentre dal 5 al 26 agosto ci sarà la chiusura collettiva per ferie. Poi ancora un lungo stop dal 27 agosto e  fino all’8 settembre con altra ‘solidarietà’. Gli operai rientreranno in fabbrica solo il 9 settembre dopo una serrata di ben 40 giorni. Non era mai successo prima. Lo scorso anno la chiusura era prevista dal 3 al 30 agosto ma il rientro fu anticipato al 23 agosto senza ammortizzatori sociali; idem due anni fa: chiusura dal 7 al 28 agosto. 

Nelle settimane scorse la dirigenza aveva annunciato un periodo di ferie collettive per tutti i dipendenti dal 5 al 19 agosto 2024. Poi era stato fatto sapere ai sindacati che il rientro in fabbrica ci sarebbe stato il 27 agosto, prorogando di altri otto giorni il fermo produttivo. Ieri, la comunicazione che ha gelato tutti: catena di montaggio ferma a partire già da mercoledì prossimo, e rientro il 9 settembre, facendo ampio ricorso agli ammortizzatori sociali. 

Del resto i numeri della produzione del primo trimestre con un calo di circa il 40% avevano fatto intuire che nel secondo semestre di quest’anno la situazione sarebbe stata anche peggiore con il rischio di dimezzare la produzione del 2024 rispetto allo scorso anno.

Il 2024  è insomma compromesso: ora si guarda con ottimismo al 2025 quando sulla catena di montaggio arriveranno i nuovi modelli, ma per i sindacati bisogna correre e si prevede un lungo autunno caldo.  A lanciare l'allarme è il segretario regionale della Cisl del Lazio Enrico Coppotelli.  “Serve attenzione da parte di tutti ed una presa di coscienza, altrimenti lo stabilimento di Cassino diventerà un vaso di coccio tra quelli di ferro” spiega il sindacalista.

Perché questo monito? Per il Segretario Generale Cisl Lazio “occorre rendersi conto del numero dei lavoratori e delle famiglie che dipendono dalle sorti dello stabilimento di Cassino”. Il sindacalista ribadisce quindi il concetto e le preoccupazioni condivise anche da altre sigle sindacali: "Si sta perdendo tempo prezioso per lanciare i nuovi modelli Alfa Romeo Stelvio e Giulia”.

Rassicurazioni potrebbero arrivare probabilmente martedì prossimo, 30 luglio, quando si riunirà la Commissione ‘Sviluppo economico e attività produttive, start-up, commercio, artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione” presso il Consiglio regionale del Lazio. Tema dell’audizione richiesta dalla consigliera regionale Sara Battisti sarà appunto l’aggiornamento sulla situazione dello Stabilimento Stellantis di Cassino.

Per la Ciociaria si prevede un lungo autunno caldo sul fronte del lavoro e non solo per quel che riguarda Stellantis. Secondo la Uiltec “il rischio di un declino industriale si fa sempre più concreto, l’intervento delle istituzioni, dal Governo alla Regione Lazio, è ormai indispensabile. Il tempo scorre, le industrie chiudono i battenti e il numero delle famiglie in difficoltà sostenute da ammortizzatori sociali che vanno esaurendosi cresce, nel silenzio totale della politica”.

E’ quanto emerso durante la riunione di segreteria, presieduta dal Segretario Territoriale Giuseppe Caccianini, nel corso della quale è stato fatto il punto della situazione: ad eccezione della farmaceutica, i comparti della chimica fanno fatica a restare in vita, in primis la gomma plastica che vive un lungo periodo drammatico, così come l'automotive, appunto. 





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