Assessora "mafiosetta e provincialotta". Costa bacchetta Lavorino

Opinioni - Il già vice sindaco di Cassino rimprovera il criminologo e portavoce del pool difensivo dei Mottola per i toni e le espressioni utilizzate nei confronti del sindaco Salera e della sua delegata alla Cultura Gabriella Vacca: "Al di là della disinvoltura del lessico, non proprio da timida educanda, a noi colpisce anzitutto quell’aggettivo “provincialotta”. Sì, perché ci pare di cogliere, in chi lo scrive, la spocchia di uno con la puzzettina sotto al naso

Assessora "mafiosetta e provincialotta". Costa bacchetta Lavorino
di autore Mario Costa - Pubblicato: 17-07-2024 13:54 - Tempo di lettura 2 minuti

Dal “mafiosetta provincialotta” affibbiato e pomposamente divulgato ad ampio raggio ad una Signora, l’assessore alla Cultura, Gabriella Vacca, passando per “i chiacchieroni del nulla” , per arrivare all’elegante (?) “me ne strafotto altamente” riferito a quanto dichiarato dal  sindaco di Cassino, si ricava un quadro alquanto eloquente, se non proprio completo, di un aspetto della personalità del dott. Carmelo Lavorino, criminologo, consulente del pool di Difesa della famiglia Mottola nel tristemente noto caso dell’omicidio della povera Serena Mollicone. 

Al di là della disinvoltura del lessico, non proprio da timida educanda, a noi colpisce anzitutto quell’aggettivo “provincialotta”. Sì, perché ci pare di cogliere, in chi lo scrive, la spocchia di uno con la “puzzettina sotto al naso”. Il ben noto complesso di “superiorità” di taluni rispetto al “provinciale”, a chi non abita in una grande città.  Ignorando (quel taluno) che da qui, da questa città (come da tante altre “provinciali”) potrebbe andar via carico di meraviglie. Ancor più quando si trova difronte persone eleganti, educate ed istruite, qual è l’assessore alla Cultura del Comune di Cassino. Cui deve rispetto. Come deve rispetto al Sindaco di questa città, persona popolare, perbene, come attestato, ove ve ne fosse bisogno, dal plebiscitario consenso ricevuto di recente dalla sua gente. E deve rispetto all’Istituzione che essi rappresentano “con disciplina ed onore”.

Quanto, poi, a quel “mafiosetta”… è bene stendere un velo pietoso.

Si comprende il disappunto del dott. Carmelo Lavorino e si comprendono anche le ragioni delle sue rabbiose quanto scomposte reazioni. Ma non si giustificano né il tono né tantomeno le espressioni da lui usate.

Il dott. Lavorino sa bene che nei rapporti con l’Istituzione è d’obbligo il rispetto della procedura. Se l’avesse seguita correttamente, avrebbe avuto la risposta alla sua richiesta. Nel caso di un diniego, accompagnata, ovviamente, anche da adeguata motivazione. Non lo ha fatto ed ha sbagliato. Ne prenda atto.

Passare al “merito”, saltando la corretta procedura, equivale davvero al “chiacchierare del nulla”, come da lei sostenuto, dott. Carmelo Lavorino.





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