OPINIONI - Il dirigente del centrodestra ricorda l'ex abate di Montecassino, Vittorelli: "Le persone che per anni lo hanno cercato chiedendo consigli, dopo le vicende giudiziarie si si sono trasformati in giudici e aguzzìni"
di Mario Abbruzzese
La morte di Dom Pietro è sicuramente motivo di profondo dolore per la sua famiglia e per tutti coloro che lo hanno conosciuto veramente. Le sue qualità umane e spirituali erano sotto gli occhi di tutti, anche di chi fino all’ultimo ha voluto giudicare senza averne il diritto e la capacità. Una vita messa a dura prova da tante difficoltà, giudicato prima dagli uomini e dai social che dal tribunale e dalle leggi.
Ed è per le sue doti che è riuscito a guidare per diversi anni la millenaria Abbazia di Montecassino. Ha portato avanti studi con impegno e dedizione, punto di riferimento per centinaia di giovani e per la comunità di cui era guida. Poi i gravi problemi di salute, la tempesta mediatica, gli occhi del mondo puntati sulla tua vita. Le difficili vicende giudiziarie e le persone che per anni ti hanno cercato, hanno chiesto opinioni e consigli si sono trasformati in giudici e aguzzìni.
Caro Dom Pietro, ora che non ci sei più, tutti si ricordano di te, di quello che sei stato e di quello che hai rappresentato e di amicizie lontane. Oggi è il tempo dell’addio, è il tempo dei saluti e della memoria. Che dire di più, una delle menti più brillanti che abbia mai conosciuto. Buon viaggio amico mio”.
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