POLITICA – L’approfondimento seminariale promosso dalla Scuola di Formazione Politica, intende appunto interrogarsi sullo stato dell’arte sulle due grandi questioni, entrambe tuttora irrisolte. Appuntamento a Cassino dalle 18.30 con Sesa Amici, già Sottosegretaria di Stato e Marco Plutino, docente universitario

La crisi della politica italiana e quella delle riforme istituzionali, e sulle loro reciproche relazioni (spesso ignorate o sottaciute). Sicuramente il punto di caduta di ogni riflessione deve essere il rendimento delle politiche pubbliche e le aspettative dei cittadini. Tuttavia sarebbe un errore non considerare come le forme organizzative della politica e le istituzioni possono incidere sul rendimento del sistema politico e che, anzi, ne siano la naturale premessa.
Durante la riflessione comune, che si auspica il più partecipata possibile, si parlerà di riforme istituzionali e di democrazia interna ai partiti, di bipolarismo e di riforma regionalistica, di leaderismo e di finanziamento ai partiti, di primarie e forme di selezione della classe politica. Con la speranza che la transizione italiana si possa presto chiudere il paese possa incontrare i livelli di rendimento istituzionale analoghi a quelli delle grandi democrazie europee.
La Costituzione assegna un ruolo ai partiti, art. 49, nell’ambito delle istituzioni democratiche. I partiti sono il cardine della democrazia, la quale vive con la partecipazione dei cittadini. Essi sono parte essenziale per affermare e difendere i diritti civili, sostenere le uguaglianze sociali e il progresso, garantire le libertà costituzionali. Ogni restringimento della democrazia partecipata mette in discussione la Costituzione. I partiti devono assolvere alla loro funzione di promotori della partecipazione, di un confronto aperto per rendere i cittadini protagonisti del loro futuro.