Vertenza Atlas, a pagare la crisi saranno ancora gli operai

Vertenza Atlas, a pagare la crisi saranno ancora gli operai
di autore Redazione - Pubblicato: 02-06-2023 00:00

SINDACALE - Ritirata la procedura di licenziamento, ma sono previsti sacrifici per i 130 addetti della società che si occupa delle pulizie nello stabilimento Stellantis. La FlmUCub: "Il taglio del salario mensile, operato addirittura a chi lavora già part-time, porterà a un importo che si aggirerà sulle cifre del Reddito di Cittadinanza"    

Dal sindacato di base FlmUCub riceviamo e pubblichiamo

Alla fine, manco a dirlo, a pagare la crisi generata da Stellantis sul territorio del Cassinate sono i lavoratori. Le operaie e gli operai della società Atlas, che si occupa delle pulizie interne al sito Stellantis di Cassino, infatti, subiranno da subito la decurtazione del salario (e di altre spettanze contrattuali) in cambio di una sospensione di licenziamenti collettivi annunciati due settimane fa, ovvero 60 licenziamenti su 130.

Nei fatti la procedura degli esuberi resta valida fino al 30/09/2024 e produce effetti, ma, come se non bastasse, i lavoratori dovranno pagare di tasca propria, con la propria busta paga, per salvare gli intoccabili profitti della società. Parliamo di lavoratori la cui paga base, derivante dal contratto nazionale delle Multiservizi, non supera i sei euro l’ora, quindi il taglio del salario mensile, operato addirittura a chi lavora già part-time, porterà a un importo che si aggirerà sulle cifre del Reddito di Cittadinanza.    

Il sindacato, complice di questo accordo, grida alla vittoria, dice che ha salvato tutti i posti di lavoro, che eventuali critiche alla stipula dell’accordo danneggerebbero i lavoratori, che chi è contrario all’accordo di assume pesanti responsabilità (sic.), ma il precedente che si è creato legittimerà le altre società dell’indotto a operare in egual misura. Un precedente che ora varrà per tutti gli altri, per tutti i lavoratori di aziende in crisi, che dovranno “ringraziare” il sindacato firmatutto per la “salvezza” dei posti di lavoro. In buona sostanza, c’è la crisi? Noi vi “salviamo” i posti di lavoro, ma in cambio vi riduciamo il salario e peggioriamo le vostre condizioni! Una manna dal cielo per tutti i “padroncini” locali. 

Il comportamento del sindacato filopadronale è ancora più subdolo ed ipocrita se si pensa a come è stata gestita la votazione durante l’assemblea sindacale, ovvero mettere i lavoratori nella condizione di prendere o lasciare, di scegliere tra “morire”, lavorativamente parlando, o “agonizzare” accettando condizioni peggiori di lavoro, senza alcuna alternativa di lotta e resistenza.  

In realtà, contrariamente a quanto affermato dal sindacato filopadronale, nessun posto di lavoro è stato salvato, ma solo sospeso.

In realtà, Stellantis proseguirà sul programma di contenimento dei costi (che equivale a riduzione dei lavoratori e del salario), i datori di lavoro non perderanno un solo euro dal proprio profitto, mentre i lavoratori pagheranno in prima persona i margini di profitto che le aziende non sono disposte a perdere.

Per noi della FLMU - CUB di Frosinone, la vertenza dei lavoratori Atlas non è chiusa.

Nei prossimi giorni ascolteremo il maggior numero dei lavoratori per valutare tutte le possibili iniziative sindacali da porre in essere per arginare questo scellerato metodo di riorganizzazione delle società dell’indotto.

Nel contempo continuiamo a chiedere che il personale eccedente nell'indotto debba essere internalizzato dalla committente, affinchè, questo sì, si salvino realmente tutti i posti di lavoro. E su questa iniziativa chiediamo alle altre organizzazioni sindacali, che non hanno firmato l’accordo, di assumersi le loro responsabilità!





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