L'Undicesimo Festival della Dottrina Sociale della Chiesa

L'Undicesimo Festival della Dottrina Sociale della Chiesa

CULTURA - L'evento si è svolto presso l'Università di Cassino con illustri relatori

di Francesca Messina

Si è svolto a Cassino, l’Undicesimo Festival della Dottrina Sociale della Chiesa. L’evento si è tenuto presso l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale nell’Aula “Salerno”.

Il primo giorno si è trattato il tema: “75 anni della Costituzione Italiana: il contributo delle culture alla costruzione della comunità politica”.

I lavori sono stati introdotti dall’avvocato Francesco Rabotti, del Comitato S.A.L.E. organizzatore che ha dato la parola al Vescovo della Diocesi di Sora, Cassino, Aquino e Pontecorevo Monsignor Gerardo Antonazzo che, nel suo saluto, ha osservato: “se oggi si vuole aggiornare o cambiare la Costituzione, va fatto con lo stesso spirito di coloro che la scrissero e che è necessaria una profonda riflessione sul rapporto tra cultura laica e principi cristiani”. L’Alto Prelato ha poi ringraziato il Comitato S.A.L.E., l’Università, la Banca Popolare del Cassinate, sottolineando l’opportunità di poter partecipare online grazie alla diretta streaming curata dalla Pastorale Digitale della Diocesi.

A moderare il dibattito è stato Claudio Gessi.

Il primo relatore è stato il professore Giuseppe Sangiorgi, giornalista e scrittore, che ha sottolineato: “oggi è un dovere recuperare lo spirito costituente” ed ha ricordato il vissuto storico dallo Statuto Albertino del 1848 confrontandolo con la Costituzione che un secolo dopo lo sostituì.

Mario Patrono, docente emerito di Diritto pubblico all’Università La Sapienza di Roma, ha mostrato come l’Assemblea Costituente, di fronte al compito immane e necessario di scrivere la Costituzione, sia riuscita nell’intento con una serie di compromessi: quando i Costituenti la firmarono, avevano rinunciato a tante cose.

Cesare Pinelli, docente di Diritto costituzionale all’Università La Sapienza di Roma, è partito da un confronto tra gli Italiani di allora e quelli di oggi: una differenza enorme. Dopo la guerra c’era una grande miseria ed un livello di istruzione bassissimo, oggi la realtà economica è ben diversa, l’Italia è la settima potenza mondiale ed il livello di istruzione è cresciuto moltissimo. “Oggi - ha affermato -  si dovrebbe insegnare a scuola la Costituzione per dare ad essa la fiducia delle nuove generazioni”.

Leonardo Bianchi, costituzionalista, nel suo interessante intervento ha osservato la attuale frammentazione sociale dovuta alla prevalenza di logiche individualistiche. “Bisogna partire  - ha detto - da una ricognizione analitica di quello che non ha funzionato (ad es. il crollo dell’etica pubblica riguardo alle prerogative parlamentari) per trovare un nuovo equilibrio tra democrazia partecipativa e rappresentativa”.

Durante la seconda giornata l’assessore comunale Monica Capitanio ha porto il saluto a nome dell’Amministrazione comunale, convinta dell’importanza di costruire la fiducia attraverso sentieri di pace e di fraternità, lei che ha alle spalle anni di attività con gli Scout.

A moderare gli interventi è stata l’avv. Alessia Russo, presidente ODIF (Osservatorio Diritto di famiglia) di Cassino, che  con passione ha affermato che dovremo essere lievito di pace e fraternità e ha introdotto il tema: Fragilità: debolezza o forza? Istituzioni e leadership della Protezione.

Mons. Vito Serritella, officiale Dicastero vaticano per i testi legislativi, ha parlato di fragilità in senso spirituale e politico. Secondo Papa Francesco è il nostro tesoro più prezioso, ci rende teneri e comprensivi ed è catartica, ci toglie la maschera ed ha portato vari esempi dalla Sacra Scrittura.

È stata poi la volta della dottoressa Maria Cristina Tubaro, presidente della Consulta comunale per i diritti delle persone con disabilità, la quale ha invocato un cambio di prospettiva nel considerare la disabilità: è una condizione, ma non identifica il disabile; non riguarda solo “gli altri”, può capitare a chiunque all’improvviso, in forma temporanea o permanente, e cambiare totalmente la vita. Tutti sperimentiamo condizioni di fragilità. Spesso le famiglie non accettano la disabilità del figlio e vivono con rabbia, hanno difficoltà a reperire informazioni per ottenere aiuti, le associazioni che si occupano di disabilità non riescono a fare rete tra loro. La Consulta sta cercando di mettere in rete tutto, in un sito che possa diventare un Portale di orientamento, intende aprire un Centro di Ascolto per le famiglie e mettere a sistema le risorse. C’è ancora molto da lavorare per rendere più agevole la vita di chi vive con una disabilità: L’unica strada possibile è creare sinergie tra persone, associazioni, istituzioni.

Salvatore M. Pisacane, della LUISS – Alumno percorsi Assisi, ha annunciato che il prossimo 16 giugno ci sarà a Roma in piazza S. Pietro il primo Meeting mondiale della fraternità umana e ci sarà la prima Carta della Fraternità. Che l’io torni a rifiorire nel noi e la fraternità torni ad essere declinata nelle politiche.

Infine Rabotti si è detto commosso per la spiritualità presente nelle parole ascoltate. Siamo tutti esposti alla fragilità, la risposta è nella fraternità. Occorre recuperare un sistema educativo e aiutare la politica a cambiare, con una cittadinanza attiva e ripartire dalla formazione spirituale delle persone.

Nel pomeriggio i lavori sono ripresi, moderati da M. Cristina Tubaro, sul tema: “Il Cantiere del Bene Comune. La Dottrina Sociale della Chiesa per una Politica migliore”.

Il primo intervento è stato del vescovo diocesano Gerardo Antonazzo, il quale si è soffermato sul concetto di Bene comune, dicendo che la politica ha molto da fare al riguardo e il Bene comune ha tanto da dare alla politica. Per San Tommaso d’Aquino il Bene comune, fondamentale, riguarda ogni uomo e tutto l’uomo, quindi tutti e ciascuno, un bene che non deve mai togliere all’individuo il raggiungimento della sua perfezione integrale. Quindi è un bene pubblico, per la felicità di tutti e di ciascuno. I beni pubblici sono beni comuni, come il lavoro, la famiglia, l’amicizia, la sicurezza, l’ambiente… È animata dalla condivisione dei beni pubblici la logica del noi, non la ricerca della propria felicità o di interessi privati. Per chi amministra è dunque molto importante. La Chiesa, avendo tanto imparato, ha molto da insegnare riguardo ai beni comuni.

Leonardo Bianchi ha ribadito che i principi della Dottrina Sociale della Chiesa si sono trasferiti nei lavori dell’Assemblea Costituente e che il Bene comune non è così facile da declinare in scelte politiche sul territorio, portando un po’ di esempi.

Il Presidente del Consiglio Provinciale Gianluca Quadrini, dopo aver porto i saluti del Presidente Luca Di Stefano, ha auspicato che di incontri di questo tipo ce ne siano tanti. La politica, ha sostenuto, deve servire da vicino le persone, i Comuni sono enti di prossimità e bisogna puntare sui giovani. Bisogna capire cosa non va, attraverso momenti di ascolto, stando vicino ai cittadini e coinvolgendo le famiglie. Occorre anche riappropriarsi dei valori cristiani e sensibilizzare la gente su questi temi.

Gennaro Curcio, segretario generale Istituto Internazionale Maritain, ha apprezzato il tema “Costruire la fiducia”, perché oggi la mancanza di fiducia genera impoverimento. Non dobbiamo scoraggiarci, dalla fragilità si può ritrovare la forza, ridare fiducia.

Stefano Bani, presidente Forum Cultura Pace e Vita, infine, tramite slide, ha illustrato l’interessante strumento giuridico dei Patti di collaborazione formando reti di reti tra soggetti anche molto diversi e che possono servire moltissimo per azioni di cura, integrazione, accoglienza, bellezza per un bene comune, basati sul concetto di sussidiarietà orizzontale.

La chiusura dei lavori “Bellezza e Salvazione. Un itinerario nella Divina Commedia”, è stata interpretata dall’autrice e attrice Marta Scelli.





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