SCUOLA – Il professore Piero Pelosi ha spiegato i dettagli dell’iniziativa, che ha ottenuto il plauso della dirigente scolastica professoressa Teresa Orlando. Intanto il Progetto “Kino” è giunto alla conclusione: in cattedra un docente dell’Unicas. Tutti i dettagli

Il Liceo Varrone è stato protagonista della Giornata della Cultura con un progetto di alta tecnologia. Il professore Piero Pelosi ha spiegato i dettagli dell’iniziativa, che ha ottenuto il plauso della dirigente scolastica professoressa Teresa Orlando.
“Per la Giornata della Cultura, promossa dal Rotary Club di Cassino, ho pensato di realizzare una mostra virtuale insieme ad alcune studentesse della classe IV E del Liceo delle Scienze Umane (Sara Capogna, Martina Franzese, Silvana Montella, Denise Stabile, Beatrice Tomassi) in un ambiente di Metaverso, più correttamente noto come Eduverso. La mostra è dedicata all’opera dell’illustre cassinate dottor Oreste del Foco e, in particolare, all’approfondimento del suo testo pubblicato nel 1902 “Cassino e le sue acque”. Gli avatar delle studentesse accompagneranno i visitatori attraverso un percorso di analisi e conoscenza del lavoro di Del Foco, al di là dei limiti spazio-temporali che la realtà virtuale riesce facilmente a superare. La mostra virtuale è stata allestita all’interno di una riproduzione virtuale dell’Abbazia di Montecassino”.
“La scelta di utilizzare un prodotto digitale e di sfruttare le potenzialità dell’ambiente di Metaverso è stata fortemente motivata dalla sperimentazione del Ministero sui Curricoli Digitali, già in atto presso il Liceo Varrone dallo scorso anno scolastico – ha precisato Pelosi – e quest’anno particolarmente mirata all’utilizzo della didattica immersiva attraverso i visori e l’uso dell’intelligenza artificiale nella didattica. Alcune classi hanno infatti condotto durante l’anno scolastico sperimentazioni dedicate all’uso dell’IA e della realtà virtuale in ambito didattico: interviste a personaggi famosi tramite la creazione di tour virtuali inseriti poi in visori immersivi, studio di specifici eventi storici grazie ad app dedicate. Un particolare ringraziamento va alla professoressa Federica del Foco per la parte inerente all’analisi dell’opera del dottor Del Foco e alla professoressa Antonella Scaramuzzo in qualità di referente di progetto”.

PROGETTO KINO
Il 28 aprile e il 3 maggio si sono tenuti gli ultimi due incontri dell’iniziativa a cui hanno partecipato gli studenti di Lingua Tedesca delle classi IIIB, IVBL e VBL del Liceo Linguistico, con il plauso della dirigente scolastica Teresa Orlando.
I film proiettati, “Der Himmel über Berlin” e “Effi Briest”, molto distanti tra loro per argomento, background storico, ambientazione e uso di differenti tecniche cinematografiche, sono piaciuti molto ai nostri studenti – ha affermato la professoressa Maria Teresa Cellucci – che con interesse hanno ascoltato anche presentazioni, chiarimenti e spunti di riflessioni.
Il professore Saverio Tomaiuolo, Presidente del Corso di Studi di Lingue e Letterature Moderne dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, ha presentato nell’Auditorium del Liceo il film “Der Himmel über Berlin”, diretto da Wim Wenders nel 1987. Il regista ha narrato questa fiaba per adulti con naturalezza e spontaneità, inserendo più volte i versi del “Lied von Kindsein” (“Canto dell’Infanzia”) di Peter Handke (Premio Nobel per la Letteratura 2019).

Benché il film sia strutturato più in forma poetica che narrativa, il “cielo”, sopra una città ancora divisa, accomuna le tante persone che lì vivono. Di ognuna ascoltiamo la storia, i pensieri e i desideri, cerchiamo di comprenderne i dolori e gli affetti, la solitudine e le angosce, il desiderio di libertà e di gioia, proprio come fanno i due angeli che si aggirano sui tetti delle case, per le piazze, sulla statua della Colonna della Vittoria.
Un film costruito su più strati, come Berlino ricostruita sopra i cumuli di macerie.
Il film “Effi Briest” del regista Rainer Werner Fassbinder, presentato dal Prof. Antonio Locuratelo, docente di Letteratura Tedesca dell’Uniclam, è tratto dall’omonimo romanzo di Theodor Fontane.
La storia di Effi, spinta dai genitori a sposare il prefetto von Innstetten, un nobile molto più anziano di lei, fece clamore in Germania per aver denunciato la tipica mentalità delle classi più elevate e ridicolizzato la borghesia prussiana.
Tutto scorre in una quotidianità rarefatta, senza emozioni, così che Effi intraprende una breve relazione extraconiugale, spinta più dalla noia che dalla passione. La storia con il maggiore Crampas, la porterà a non vedere più la sua bambina e a essere ripudiata dal marito e dagli stessi genitori. Morirà di tubercolosi, ma anche di solitudine, addossandosi ogni colpa.
Anche se il primo film termina con uno spiraglio di luce e di ottimismo, e il secondo in modo più triste, entrambi hanno sottolineato la fragilità umana e le difficoltà che ogni persona incontra quotidianamente nella propria vita.
Un grazie particolare alla professoressa Alessandra D’Atena, docente di Lingua Tedesca dell’Uniclam, che ha curato la realizzazione dell’intero progetto.