Anche al Manzoni arriva "Il sol dell’avvenire" di Nanni Moretti

Anche al Manzoni arriva "Il sol dell’avvenire" di Nanni Moretti
di autore Redazione - Pubblicato: 09-05-2023 00:00

SPETTACOLI - Il film ambientato è nel 1956, anno dell’invasione sovietica in Ungheria. Da giovedì 11 maggio sul grande scherma del cinema di Cassino

Arriva anche al Cinema Teatro Manzoni di Cassino “Il sol dell’avvenire”, il film che incuriosisce e fa discutere pubblico e critica. E diventa, per questo, imperdibile. Come sempre accade, del resto, quando alla regia e nel cast c’è Nanni Moretti.

Accanto a lui, l’inossidabile Margherita Buy, in una pellicola che racconta la storia di Giovanni-Nanni, regista anche nella finzione scenica, di un film ambientato nel 1956, anno dell’invasione sovietica in Ungheria. Tra gli attori troviamo anche nomi del calibro di Silvio Orlando, in un’ambientazione che ha molto di felliniana memoria. Un film che sarà apprezzato anche da chi ‘morettiano’ non è, a partire da giovedì 11 maggio.

Il Sol dell’Avvenire è proposto in abbinata con “I Guardiani della Galassia”, in programmazione già da diversi giorni con successo. E non poteva essere altrimenti, visto che al box office americano ha avuto un debutto da 114 milioni di dollari. In tutto il mondo con 282.100.000. Un incasso ‘stellare’ che in Italia è diventato un primato: 4.627.800 euro (su cinque giorni).

Ma le sorprese al Cinema Teatro Manzoni di Cassino non finiscono qui. Martedì 16 e mercoledì 17 maggio, special event da segnare in agenda: si va in Sicilia, anno 1982, con “Stranizza d’Amuri” diretto da Giuseppe “Beppe “ Fiorello. Il film, che riprende il titolo da una celebre canzone di Franco Battiato, ripercorre la storia di una giovane relazione omosessuale tra due ragazzi, Nino e Gianni. Ed è dedicato a Giorgio e Antonio, vittime del delitto di Giarre, avvenuto nel 1980.

Nel cast Gabriele Pizzurro, Samuele Segreto, Fabrizia Sacchi, Simona Malato, Antonio De Matteo. Un lungometraggio che, per la tematica trattata con estrema sensibilità, oltre che per la ricostruzione del drammatico caso di omofobia, rappresenta una preziosa occasione di riflessione comune per studenti e docenti. Ma soprattutto all’interno delle famiglie e tra amici.





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