"I mandarini rossi di Ciaculli", Marino Fardelli presenta il suo libro

"I mandarini rossi di Ciaculli", Marino Fardelli presenta il suo libro
di autore Redazione - Pubblicato: 02-05-2023 00:00

IL FATTO - Il 3 maggio la cerimonia a Roma. Al fianco del Difensore Civico del Lazio ci saranno, tra gli altri, il procuratore Pietro Grasso e il generale del Ros Pasquale Angelosanto

Si terrà a Roma domani mercoledì 3 maggio alle ore 16.00 presso l'Istituto Luigi Sturzo a Roma, in via delle Coppelle 35, la presentazione del libro "I mandarini rossi di Ciaculli" (Gemma Edizioni) a cura dell’autore Marino Fardelli (Difensore Civico della Regione Lazio, Presidente dei Difensori Civici italiani e familiare vittima di mafia).


Il libro presenta la prefazione a cura del Presidente Pietro Grasso, già Procuratore Nazionale Antimafia e Presidente del Senato, e la postfazione a cura del Generale D. Pasquale Angelosanto, Comandante del ROS Carabinieri.


Nell’opera viene ricordata la triste vicenda della "Strage di Ciaculli" e la vita del "Carabiniere Marino Fardelli", caduto per mano mafiosa insieme ad altri commilitoni in quella che viene ricordata come la prima strage di mafia nei confronti delle Forze dell'Ordine, avvenuta a Palermo il 30 giugno 1963.

All'evento parteciperanno importanti personalità e relatori di caratura nazionale, tra cui il già Procuratore Nazionale Antimafia e Presidente del Senato Pietro Grasso, il Generale D. Comandante del ROS Carabinieri Pasquale Angelosanto, il già Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione e Presidente della Fondazione Vittorio Occorsio Giovanni Salvi, la coordinatrice del Lazio di Avviso Pubblico Arcangela Galluzzo, il Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto Giuseppe Antoci, il Direttore de "Il Domani d'Italia" Lucio D'Ubaldo e il Codirettore dell'Agenzia Giornalistica Italia Paolo Borrometi.


L'obiettivo dell'opera è richiamare l'attenzione sulla mancanza di giustizia per le sette vittime cadute per mano mafiosa e sulla necessità di ricordare perché per tanti anni lo Stato ha dimenticato questo triste evento.


Questa strage rappresentò un punto di svolta nella lotta contro la mafia, portando alla creazione della "Commissione parlamentare antimafia" e alla nascita di un nuovo impegno da parte dello Stato nel contrastare il potere criminale arrestando ben 114 mafiosi (tra cui Riina, Buscetta, Badalamenti, Greco etc etc.) che, dopo il maxiprocesso svoltosi a Catanzaro nel 1968, vennero tutti prosciolti. Si parla spesso di servitori dello Stato uccisi dalla mafia ma mai viene degnamente ricordato questo tragico evento e le vittime che persero innocentemente la vita.





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