Incidente sul lavoro in Fca, l'ira dei sindacati: "Non è accettabile"

Incidente sul lavoro in Fca, l'ira dei sindacati: "Non è accettabile"
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 13-04-2023 00:00

CRONACA - Ieri l'infortunio nello stabilimento Stellantis. La condanna della Fiom Cgil e della Fim-Cisl con Donato Gatti e Mirko Marsella. La FlmU-Cub mette le mirino le RSA e le RLS della fabbrica: "Ieri da parte loro silenzio assoluto al riguardo, solo dopo che la stampa ne ha dato notizia si è sentito qualche brusio"

Due incidenti sul lavoro in sole 24 ore all’ombra dell’abbazia: dopo quello che si è verificato nella giornata di martedì quando un operaio di 32 anni di origini egiziane è volato giù da un ponteggio di un cantiere edile in via Arigni, a Cassino, ieri mattina nello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano si è verificato un nuovo infortunio. Anche questa volta si è trattato di una caduta: un giovanissimo lavoratore residente nel Cassinate, di soli 23 anni, è caduto da un’altezza di circa tre metri ed ha riportato varie ferite. L’uomo, impiegato in una ditta di San Giorgio a Liri, stava facendo manutenzione ad alcuni impianti all'interno del reparto verniciatura del sito pedemontano in vista della ripresa produttiva di lunedì prossimo, quando la fabbrica tornerà a lavorare su due turni. 

A ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto saranno gli uomini dello Spresal della Asl di Frosinone, giunti sul posto insieme ai carabinieri della Compagnia di Cassino. L’operaio è stato trasferito in ambulanza in codice giallo all’ospedale ‘Santa Scolastica’ di Cassino dove si trova ancora ricoverato.

I due incidenti avvenuti nelle giornate di martedì e mercoledì portano alla ribalta il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro. Il segretario della federazione provinciale Frosinone e Latina della Fiom-Cgil, Donato Gatti, spiega che quanto accaduto non è accettabile. Argomenta il sindacalista: “Questo dimostra che ormai in fabbrica c’è la corsa frenetica per fare i due turni e c’è poca attenzione alla sicurezza. Non è possibile che all’interno di Stellantis che ha alti standard per quel che riguarda la sicurezza si verifichino questi incidenti. Due incidenti sul lavoro uno dopo l’altro non sono accettabili per il territorio ed ancor più in una fabbrica come Stellantis” conclude il segretario della Fiom-Cgil Donato Gatti.

Alle parole di Donato Gatti fanno da eco quelle del segretario provinciale della Fim-Cisl, Mirko Marsella, che tuona: "Se confrontiamo i numeri attuali con quelli dello scorso anno non vediamo grosse differenze ma è proprio questo che non può farci stare tranquilli: si sta facendo poco rispetto a quello che chiedono i sindacati, serve assolutamente più formazione".

LA NOTA DELLA FLMU-CUB

Sulla vicenda interviene con una dura nota anche il sindacato di base FlmU-Cub, che argomenta: "Un giovane lavoratore di soli 23 anni è caduto da un’altezza di 3 metri, durante la manutenzione ad un impianto del reparto Verniciatura della FCA Italy di Cassino. Il ragazzo è dipendente di una ditta appaltatrice. All’interno dei reparti di produzione non si è avuta notizia dell’accaduto. Solo dopo che la stampa ne ha dato notizia, si è sentito qualche brusio.

Da parte delle RSA e RLS dello stabilimento il silenzio assoluto al riguardo. Oramai, come operai troviamo abituale che il sindacato prenda posizione solo a favore dell’azienda e non dei lavoratori. Pertanto, non stupisce la loro “omertà” e la loro assenza di indignazione.

6000 infortuni sul lavoro solo nel Lazio da inizio anno!  6000 sfruttati.

6000 uomini e donne che devono tacere e sottostare a qualsiasi comando gli venga impartito, altrimenti a repentaglio c’è il loro posto di lavoro.

6000 precari che il giorno si dirigono a lavoro e giocano alla roulette russa: Oggi si torna vivi, invalidi o senza lavoro in quanto non ho obbedito agli ordini ?!!

“Veloci, veloci!! Presto, presto!! Più si lavora e più l’azienda guadagna!”

Non importa se il prezzo da pagare è la vita di qualcuno.

Tanto quel qualcuno non sono io…. o forse non sarò io! E poi questa è la vita del precario.

Carichi di lavoro disumani, orari di lavoro che superano sempre più spesso le 10 ore.

Formazione lavorativa assente. Di fatti, un giovane precario costa meno di un dipendente che ha una formazione e preparazione sul campo.

Tutti, dalle istituzioni alle associazioni politiche e sindacali non fanno e non vogliono fare nulla per fermare questo genocidio sul lavoro.

Nessuno che voglia rivedere, modificare ed abolire le leggi sul precariato.

Bisogna ridare dignità al lavoro. Bisogna mettere il lavoratore nelle condizioni di rifiutarsi di lavorare in situazioni disumane!

Poter dire di NO senza temere di essere licenziato ingiustamente.

Bisogna ripristinare l’art.18, abolito dalla Fornero. Bisogna abolire il Jobs Act. Abolire il lavoro a chiamata. Abolire la legge sull’alternanza scuola-lavoro.

Varare una legge che dia pari dignità ai lavoratori delle ditte appaltanti, le quali devono avere lo stesso stipendio e gli stessi diritti dei dipendenti della committente.

Bisogna abolire la legge appena varata da questo Governo, che ripristina gli appalti a cascata, rafforzando il precariato e il salario da fame. Rivisitare la legge sul contratto a tempo determinato.

Se non si modificano o aboliscono leggi per le quali si lavora solo e sempre in condizioni precarie, mai si combatterà ed annullerà il numero degli infortuni e dei morti sul lavoro.





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