La deportazione degli ebrei nei campi di concentramento: dibattito a scuola

La deportazione degli ebrei nei campi di concentramento: dibattito a scuola

SCUOLA - All'Istituto Comprensivo di Piedimonte San Germano la storia di Elda Citoni e Paolo Aureli raccontata dalle due alunne della classe 3^A

di Francesca Messina

All’Istituto Comprensivo di Piedimonte San Germano, nella Scuola Secondaria di I Grado di Pittoni, nei giorni scorsi si è svolta una manifestazione organizzata dal Comune di Villa Santa Lucia in collaborazione con il preside Pietro Pascale e gli alunni della 1^A, 2^ A e 3^A. La delegazione scolastica con il contributo dell’Accademia Internazionale “Ora et Labora” ha preso parte ad un interessante dibattito sulla Seconda Guerra Mondiale e la deportazione degli ebrei nei campi di concentramento.

Presenti i testimoni Elda Citoni e Paolo Aureli che hanno rievocato avvenimenti del tempo, facendo commuovere con le loro storie e quelle dei loro familiari.

“La storia di Elda  - raccontano le alunne della classe 3^A Mariel La Marra e Noemi Mazzarella - comincia nell’anno 1943, all’età di soli otto anni,  quando, insieme alla sua famiglia di origine ebrea, è dovuta scappare dai nazisti e dai bombardamenti. Lei e le sue sorelle si sono nascoste in un convento di suore, mentre sua madre, suo padre e suo fratello hanno cambiato nascondiglio ventisette volte per ben nove mesi, sopraffatti dalla paura e dalla preoccupazione, fin quando gli alleati russi non sono arrivati a liberarli e così si sono potuti riabbracciare, ricominciando finalmente a vivere.

Invece Paolo Aureli ci ha raccontato – continuano le alunne - la storia di suo padre che aveva scritto un diario in cui esprimeva il dolore per i brutti anni che aveva passato in guerra. Racconta di quando, essendo ebreo, è stato deportato a Cassino, costretto ai lavori forzati in cui doveva riempire le buche causate dai bombardamenti. Lui narra di come suo padre fosse riuscito a salvarsi (grazie alla sua conoscenza della lingua tedesca, infatti lo avevano usato come interprete) e racconta del dolore provato vedendo tutto il territorio raso al suolo, pieno di macerie e cadaveri, maleodorante di carogne e corpi in putrefazione. Tutti questi ricordi e queste emozioni sono stati racchiusi in un diario gelosamente custodito dal sig. Aureli, che poi donò a suo figlio Paolo”.

All’evento hanno partecipato il dirigente scolastico Pietro Pascale, il primo collaboratore Carla Tomassi, il secondo collaboratore Maria Barbara Ferdinandi, il referente d’ordine della Scuola Secondaria Di I Grado, Monia Persichini, l’assessore del Comune di Villa Santa Lucia, Pittiglio, i Carabinieri, il giornalista Pino Pelloni e i due testimoni: Elda Citoni e Paolo Aureli.

La mattinata è iniziata con il saluto del preside Pietro Pascale che ha ricordato gli articoli della Costituzione che tutelano il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa, praticarne il culto e le storture che i bambini hanno dovuto subire.

Sono poi intervenuti gli altri partecipanti.

Infine dopo le toccanti testimonianze altri alunni hanno recitato delle poesie e posto delle domande ai testimoni.

“A parere nostro  - concludono le alunne della classe 3^A Mariel La Marra e Noemi Mazzarella - questa giornata è stata molto interessante, ci ha fatto riflettere sia sulle brutalità avvenute in passato sia su ciò che sta succedendo in Ucraina e di quanto alla fine la situazione sia simile; ebbene, a ottantaquattro anni di differenza la nostra mentalità, o almeno di chi è in ruoli di potere, è ancora così arretrata ed egoista. Ci dicono di studiare e comprendere la storia per non ripetere gli errori fatti in passato, ma a quanto pare ci sono persone a cui non importa nulla della sofferenza di persone innocenti ma solo dei propri interessi, e queste giornate servono proprio a noi generazioni future per non commettere di nuovo questi grossi sbagli ed evitare che succeda anche in futuro”.

Dopo aver finito l’incontro, tutti in cortile dove è stato piantato un alberello di ulivo simbolo di pace.





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