Otto mesi per una colonscopia. E ancora non riesce a prenotarla

LA STORIA – Un normale esame si è trasformato in una vera e propria odissea per una donna di Cassino. All’ospedale Santa Scolastica nessuna possibilità di effettuare la visita

Quello che doveva essere un normale esame, sta diventando una vera e propria odissea per una signora di Cassino che ormai da otto mesi non riesce ad effettuare all’ospedale di Cassino la colonscopia. La prima volta che ha chiamato il numero unico della Regione Lazio per prenotare l’appuntamento al ‘Santa Scolastica’ era il 12 maggio, dopo cioè che il suo medico di base gli aveva prescritto l’esame sull’apposita ricetta elettronica. Passano alcune settimane, ma la signora nonostante le continue chiamate non riesce a prenotare l’esame.

Al numero dedicato spiegano più volte che non c’è la disponibilità per effettuare tale esame all’ospedale di Cassino. Trattandosi di una visita programmabile, senza urgenza, la signora attende pazientemente alcuni mesi, nella speranza che l’attesa ripaghi. Dopo l’estate torna quindi alla carica. Ma le telefonate si concludono ancora con un nulla di fatto. La signora, incoraggiata anche dal marito, non si scoraggia, nonostante la fumata nera al termine di ogni telefonata con gli operatori del Centro Unico Prenotazioni. 

La situazione inizia a farsi più seria quando la signora viene a sapere di alcuni amici che hanno effettuato lo stesso esame che dovrebbe effettuare lei proprio all’ospedale di Cassino. Come è possibile? Probabilmente perché, a differenza del suo caso, avevano carattere di urgenza. Fatto sta che i mesi sono passati invano, pertanto il marito della signora decide di vederci chiaro e si reca direttamente all’ospedale di Cassino, facendo presente alle operatrici agli sportelli i disagi che sta vivendo sua moglie a causa del fatto che non riesce a svolgere a prenotare l’esame.

Ma anche allo sportello del Cup di Cassino, la richiesta si infrange contro un muro: il sistema non dà la possibilità di effettuare l’esame all’ospedale di Cassino. L’unica soluzione che viene prospettata è quella di andare a fare l’esame all’ospedale San Camillo di Roma. Altrimenti, volendo attendere oltre, in altri nosocomi romani, o comunque non a Cassino. Il marito della signora fa presente che trattandosi di un esame delicato che richiede una preparazione particolare, andare a Roma per fare la colonscopia non è la cosa più agevole anche perché un ospedale ‘dentro casa’ c’è e dovrebbe funzionare.

Ancora ieri, l’uomo è tornato alla carica per chiedere un appuntamento: ennesimo nulla di fatto. A distanza di 8 mesi dalla prescrizione medica (datata 11 maggio) e dalla prima chiamata per prenotare la visita all’ospedale ‘Santa Scolastica’ di Cassino, la signora non solo non è ancora riuscita a fare l’esame ma non sa neanche quando ci sarà la possibilità di poterlo fare. Tra una settimana, tra un mese, tra un anno? Le operatrici del Cup di Cassino non hanno saputo fornire risposta a tali interrogativi. Hanno consigliato al marito della donna di ripassare tra alcuni giorni. La speranza, del resto, è l’ultima a morire. Ma dopo una lunga e straziante odissea, anche la speranza inizia a vacillare.