Provinciali, se Ruspandini e Fazzone danno ragione a Salera...

Provinciali, se Ruspandini e Fazzone danno ragione a Salera...
di autore Mario Costa - Pubblicato: 22-11-2022 00:00

OPINIONI - I due leader del centrodestra hanno fatto sapere al loro alleato Mastrangeli, sindaco di Frosinone, che per “Fratelli d’Italia” e “Forza Italia” il nome sul tavolo è uno solo: Giuseppe Sacco, sindaco di Roccasecca. La “raddrizzata” a quella sciagurata linea era dunque assolutamente necessaria

di Mario Costa*

Non ce n’era bisogno, ma arriva proprio da Ruspandini e da Fazzone la conferma della giustezza della linea per la presidenza della Provincia tracciata da Salera, da altri sindaci di peso del Pd e fatta propria dalla Direzione nella riunione di domenica allargata agli amministratori. I due leader del centrodestra, infatti, hanno fatto sapere al loro alleato Mastrangeli, sindaco di Frosinone, che per “Fratelli d’Italia” e “Forza Italia” il nome sul tavolo è uno solo: Giuseppe Sacco, sindaco di Roccasecca.

Vale a dire, per qualcuno dalla memoria corta, lo stesso nome in precedenza sul piatto della ventilata alleanza tra FdI e il Pd che, di fatto, si sarebbe malauguratamente “consegnato” al suo naturale avversario: il partito della Meloni. Per la grande soddisfazione di quelli che ora criticano il mancato sostegno ad una candidatura del territorio cassinate, ma di fatto mirano a “fare la pelle” al Pd. Come può infatti passare in secondo ordine che la ragione di una alleanza, peraltro al ribasso, deve essere di natura anzitutto politica, e che la persona viene dopo, molto dopo?

La “raddrizzata” a quella sciagurata linea era dunque assolutamente necessaria. La si è fatta con voto unanime su un documento che ha affidato ad una commissione il mandato di individuare per la candidatura a presidente della Provincia una figura “di chiaro profilo progressista”. Si sta lavorando in tale direzione.

Il centrosinistra, dicono, non ce la farà a vincere perché, in questo tipo di elezione, senza alleanze trasversali nessuno potrebbe farcela da solo. Dimenticano però che molto dipende anche da cosa succederà nel turbolento campo avverso dove si evidenziano contrapposizioni evidenti. Perderà? Intanto, c’è da rilevare, che se fosse andata avanti quell’alleanza, il Pd avrebbe già perso, perso in partenza. La politica di questo partito, ancor più alla vigilia dell’importante appuntamento elettorale regionale, deve correggere subito un diffuso vizietto di alcuni suoi esponenti troppo inclini ad un trasversalismo deteriore, ed affermare invece una propria identità che lo differenzi.

Da sperare se ne convincano alcuni maggiorenti di questo partito, i quali hanno votato per la commissione ma lo hanno fatto ob torto collo; pronti a puntare l’indice accusatore ove il risultato della consultazione il 18 dicembre dovesse andare male. Nient’affatto convinti che il Pd in affanno ha bisogno, come già detto, di recuperare anzitutto una propria identità, di non continuare a stare in mezzo al guado.

Quindi una leadership e una linea chiara che dovrà riconquistare almeno parte delle classi popolari. Ma anche di guarire da una patologia assai insidiosa: il “governismo”. Senza temere di passare, ove necessario, qualche anno all’opposizione, ma neppure tentare come d’abitudine di rientrare al governo dalla finestra dopo essere stati cacciati dalla porta.

*Già vicesindaco di Cassino





Articoli Correlati