Inciucio notturno alla Pisana: niente Consorzio Unico

Inciucio notturno alla Pisana: niente Consorzio Unico
di autore Mario Costa - Pubblicato: 11-11-2022 00:00

OPINIONI - Non si può far calare il silenzio e stendere un velo pietoso su scelte che non qualificano una forza politica cui tanta gente continua a guardare con fiducia

di Mario Costa

Che l’operazione stesse particolarmente a cuore a Pasquale Ciacciarelli, a Mario Abbruzzese e a fedeli scudieri di una assai discutibile e fallimentare gestione, da queste nostre parti era alquanto noto. Non era altrettanto noto invece che la stessa cosa stesse a cuore, purtroppo, anche a più di qualche compagno del vertice provinciale del nostro Pd. E, a questo punto, anche ai consiglieri regionali di maggioranza di questa provincia, i quali si sono portati appresso pure colleghi forse inconsapevoli (sempre di maggioranza) della regione Lazio.

Qui, al consorzio di bonifica “Valle del Liri”, ci hanno lavorato di giorno, a lungo, con invidiabile tenacia e certosina pazienza. Però si sono mossi quatti quatti in penombra, non alla luce del sole. Per curiosa coincidenza l’hanno vista materializzata, l’operazione, di notte, poche ore prima dell’alba, quando nell’aula consiliare della Pisana si è votato “il sub maxi emendamento complessivo del Collegato”.

Di cosa si tratta? Occorre anzitutto chiarire che il “Collegato” è l’insieme delle disposizioni normative regionali che disciplinano gli impegni di spesa stabiliti nel bilancio. Orbene, nel nostro caso cosa si è fatto? O, meglio, cos’hanno combinato? Nel Collegato alla legge di stabilità 2022, un “minestrone” (ci si passi il termine) dove c’è un po’ di tutto. Tra le tante cose sostanzialmente buone, ce n’è stata inserita una, che ci riguarda purtroppo da vicino, tutt’altro che buona, difficile da digerire. Anzi indigesta ai cultori della buona politica.

Intanto, a scanso di equivoci, diciamo che quel documento contiene, per fare qualche esempio, alcune novità importanti e condivisibili, come il Reddito energetico regionale, i fondi per combattere i rincari, 10 milioni alle Ater per mitigare i costi del riscaldamento degli alloggi popolari e tante altre cose buone. Tra queste, purtroppo, come già detto, hanno maldestramente infilato alla chetichella un emendamento pessimo che inacidisce quel “minestrone”.

Sì, perché fa a cazzotti con la legge regionale n.12 dell’agosto del 2016 che, con il riordino dei Consorzi di bonifica, mira all’efficienza delle strutture consortili e al contenimento della spesa. L’art. 2 di tale legge sancisce l’accorpamento di tutti i precedenti consorzi laziali (erano 10) e li riduce, suddividendoli in comprensori, a quattro: “Lazio Nord”, “Litorale Nord”, “Lazio Sud Ovest”, Lazio Sud Est. I primi tre sono stati puntualmente istituiti, così come previsto da quella legge. Agli inizi di aprile scorso l’Anbi Lazio salutava con soddisfazione l’uscita dal commissariamento e il rientro nell’ordinaria amministrazione anche del Consorzio “Lazio Sud Ovest” di Latina.

Cosa strana ma vera, quasi fossero figli della gallina bianca, quindi meritevoli di speciale trattamento differenziato, al riordino, così come previsto dalla norma regionale, non rispondevano all’appello i tre Consorzi della provincia di Frosinone: “Valle del Liri”, “Conca di Sora”, “A Sud di Anagni”. Si stava subdolamente lavorando, di concerto, con accordi trasversali, per svicolare dalle direttive di quella buona legge. Da qui l’imboscamento, giorni addietro, in mezzo ai tanti, dell’emendamento. Così la nostra provincia, a differenza delle altre del Lazio, avrà non uno ma due consorzi: il “glorioso” (si fa per dire) Valle del Liri al Sud, un altro, nato dalla fusione degli altri due, ad Est e a Nord. Alla faccia della legge e di quelli che ad essa si sono attenuti. Evviva!

Tutti felici e contenti? Manco per sogno! Bisogna avere gli occhi foderati del pregiato prosciutto del maiale “Nero casertano” per non vedere la perversa logica spartitoria che sta alla base della scellerata operazione: il Nord e l’Est della provincia a me, il Sud a te. Vale a dire, in buona sostanza, a quegli stessi che hanno coperto di debiti il Valle del Liri, ente che affoga nei debiti, utilizzato come centro di gestione elettorale, sfacciatamente clientelare, per non aggiungere altro; usato da par loro e in costante azione contro l’attuale amministrazione comunale guidata, con sani criteri opposti, da Enzo Salera.

Post scriptum:

Per la personale storia politica, ci preme chiarire che non è certo piacevole muovere rilievi critici all’operato di chi appartiene alla stessa nostra parrocchia politica. Ma quando lo si ritiene necessario, qualche voce critica si deve levare nell’interesse del partito stesso. Non si può far calare il silenzio e stendere un velo pietoso su scelte che non qualificano una forza politica cui tanta gente continua a guardare con fiducia, ma dalla quale tanti si stanno allontanando delusi da certe operazioni di vertice assolutamente non condivisibili. Ancor più quando si fanno per calcoli che nulla hanno a che vedere con la nobiltà dell’agire politico





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