Caro Peppino, il progetto c'è. E parte dalla tua amministrazione

Caro Peppino, il progetto c'è. E parte dalla tua amministrazione
di autore Mario Costa - Pubblicato: 29-10-2022 00:00

OPINIONI - L'ex sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone lamenta che manca la visione complessiva del centro, non basta il rifacimento della sola piazza Diamare. Il suo ex vice gli rinfresca la memoria

di Mario Costa

Come lampioni a lenta accensione, così, con processo inverso, a distanza di quasi una settimana dalla cerimonia di inaugurazione della centralissima piazza “Diamare” pedonalizzata (da tanti qui da noi chiamata da sempre piazza Sant’Antonio), va lentamente spegnendosi la incredibile bufera polemica che ne è seguita. Esagerata e fuori controllo da parte di taluni per quanto realizzato o per come lo si è realizzato. Si è esagerato anche nella affannosa ricerca delle criticità più fantasiose. C’è stato finanche chi ha paventato gli eventuali scivoloni sulla superfice della fontana a raso per via dell’acqua che ghiaccerebbe d’inverno! Ignorando forse che tale tipologia di fontane non è una novità, ma altrove, in Italia come all’estero, c’è da quel dì. Purtroppo, forse, un maledetto giorno, capiterà davvero a qualcuno, poco prudente o poco fortunato, di scivolare e sbattere pure pesantemente le chiappe su quell’ipotetico ghiaccio. Ma da qui, quasi quasi a sostenere che non bisognerebbe fare le fontane a raso…

Tornando a parlare seriamente, con onestà si deve ammettere che una mano ad istigare la reazione rabbiosa di quelli schierati nel campo avverso (in crescente sofferenza, man mano che si accorcia il tempo dalla data delle elezioni comunali, per ogni cosa di buono prodotta dall’amministrazione Salera) gli è stata data da un eccesso di “autocelebrazione”. Un qualcosa invece da contenere. Ancor più in tempi di social, perché capace di produrre -  così come in questo caso ha prodotto - incendi assai difficili da domare. Lì, sui social, indipendentemente dai requisiti, si accede a piede libero, anche in totale inconsapevolezza della vastità del campo e delle insidie in esso presenti. Chiunque, anzi, di solito, il meno attrezzato alla bisogna, si mette ad interloquire, spesso a sproloquiare, a dispensare giudizi sprezzanti nei confronti di chi gli capita a tiro, per non aggiungere di peggio. Peraltro, in genere, più l’inconsapevolezza è sostanziosa, più si sproloquia a ruota libera. Prudenza quindi suggerisce ai più accorti di saper stare alla larga, intervenire solo proprio quando non se ne può fare a meno, sapendo individuare l’interlocutore giusto e tenersi a debita distanza da quello che giusto non è.

Tutto ciò premesso, archiviamo i social e veniamo, sempre a proposito della nostra piazza ed ai problemi connessi, ad un interlocutore giusto (ed autorevole), qual è il nostro ex sindaco Peppino Petrarcone. Ancorché equilibrato e di buon senso, egli ha mosso dei rilievi bisognosi di puntualizzazioni al fine di agevolare, si spera, la comprensione di alcuni aspetti connessi alla questione sollevata. Soprattutto in relazione al traffico e al costo dell’opera. “Può piacere o meno – ha detto -  ma la piazza migliora Cassino, manca però la visione complessiva del centro”.

Un po’ di carota e un bel po’ di bastone, dunque, da parte sua. Allora occorre ricordare che “l’assetto complessivo del centro urbano” cui si intende giungere dovrebbe essere ben noto, essendo stato pubblicamente illustrato lo scorso anno. Qualcuno lo ha pure richiamato e riproposto all’attenzione in questi giorni. E’ il seguente: si procederà con la pedonalizzazione (c’è un finanziamento regionale di un milione e 100mila euro) di una parte del Corso, quella corrispondente all’attuale isola pedonale dei fine settimana e dei festivi, poi si interverrà alla riqualificazione di piazza Labriola.

Quanto al traffico, ci sono delle direttrici obbligate. Non c’è da aspettare il nuovo Put, in dirittura d’arrivo, per capire come sarà articolato. Il divieto di accesso alle auto in piazza Diamare è cominciato mesi addietro, all’ apertura del cantiere. Pian piano ci siamo regolati di conseguenza nei nostri spostamenti in città. Un’anteprima di cosa diavolo potrà succedere all’avvio dei lavori in Corso della Repubblica lo abbiamo pure già visto nei fine settimana con l’isola pedonale e con il cantiere in piazza Diamare. Il centro cittadino è parso tutt’altro che spopolato, mentre le auto, senza grossi problemi di sorta, hanno circolato e sostato sulle vie adiacenti.

Non c’è da drammatizzare, dunque. C’è invece da perseguire con convinzione l’obiettivo di dare a questa nostra città ciò che hanno tutte le città degne di questo nome: un centro pedonale permanente, dove la gente possa andare in tutta tranquillità; dove le famiglie, i bambini, gli anziani si riappropriano degli spazi; insomma l’affermazione di un’idea diversa di vivere la città, con centro riqualificato e valorizzato, in linea con quella idea di città vagheggiata, delineata con certosina precisione nel “Rapporto sulla pianificazione urbanistica” consegnatoci più di dieci anni fa, era il gennaio del 2012, da Vezio De Lucia, un luminare dell’Urbanistica, al quale la tua, la nostra amministrazione, caro Peppino, diede l’incarico di redigere. Un lavoro prezioso, cui seguì il “Documento preliminare di indirizzo”, approvato in consiglio Comunale nel maggio del 2015, rimasto poi nei cassetti durante la breve era di D’Alessandro.

Lavoro opportunamente ripreso da Salera e dai suoi. Grazie ad esso, senza difficoltà si è giunti, tra le prime città della Regione, all’approvazione della proposta di “Rigenerazione urbana”. Votata nella massima assise cassinate anche dai consiglieri della opposizione. Bisogna ricordarsene quando si parla di “visione” di città. Essa rimane uno dei punti più ambiziosi e caratterizzanti dell’attuale amministrazione di piazza De Gasperi perché contiene ciò su cui, votandola, ci si è detti d’accordo tutti. Cioè una organica visione di sviluppo urbano, di recupero edilizio, di rigenerazione, di riqualificazione e di valorizzazione dell’esistente di cui tanto si avverte il bisogno.

Quanto, infine, al costo eccessivo di piazza Diamare, caro Peppino, lasciamo perdere. Qui sono stati fatti i lavori a regola d’arte. Quei tempi allegri delle opere pubbliche cui dovresti riferirti, ce li siamo lasciati alle spalle, già noi, dall’inizio dell’estate 2011, quando venisti eletto alla guida di questa città, certamente per tuo merito, ma grazie anche alle battaglie di alcuni di noi. Rivendichiamo dunque a voce alta quella svolta meritoria davanti a chi, consapevole o inconsapevole di fare un favore a più di qualcuno, continua a ripetere che “i politici son tutti uguali”. Quando sappiamo bene che non è così.

                                                       





Articoli Correlati