Dall'eroina alla dipendenza dagli smartphone: Exodus da 32 anni in prima linea

Dall'eroina alla dipendenza dagli smartphone: Exodus da 32 anni in prima linea
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 28-10-2022 00:00

IL COMPLEANNO - Il 28 ottobre 1990 si insediava a Cassino la comunità di Don Mazzi. In oltre tre decenni ha accolto oltre 5.000 persone, oggi pomeriggio la festa in cascina. Il responsabile Luigi Maccaro: "Ci siamo reinventati continuamente per stare al passo con il continuo mutamento del fenomeno delle dipendenze. Negli ultimi anni la comunità si è trasformata profondamente, tanto da annullare lo stigma e il pregiudizio diventando un luogo di aggregazione aperto a tutti"

Da centro di recupero per tossicodipendenti – non ben accetto, nei primi anni Novanta, quando la carovana arrivò in città – a centro di aggregazione giovanile. Chi lo avrebbe mai detto, anche solo dieci anni fa, “mio figlio va a scuola calcio all’Exodus”, o piuttosto: “Quest’anno per il centro estivo scelgo Exodus”. O ancora: “Andiamo a vedere un film a Exodus”. E l’elenco potrebbe continuare, perché la perseveranza di Luigi Maccaro, la determinazione degli educatori e di tutta la squadra hanno radicalmente trasformato la comunità Exodus di Cassino. Che comunque non ha mai perso di vista la sua mission principale: ovvero quella della prevenzione e del recupero per reinserire i giovani nella società. Negli ultimi anni ha fatto di più: ha fatto rete con l’Università, con la Asl e con altri enti territoriali e ha sostituito le istituzioni.

Era il 28 ottobre del 1990 quando don Mazzi portava a Cassino la comunità Exodus. "In questi anni - dice il responsabile Luigi Maccaro che oggi pomeriggio festeggerà il compleanno con i tanti amici del territorio - abbiamo accolto quasi duemila giovani che hanno intrapreso un programma residenziale ma oltre cinquemila sono le persone che si sono rivolte al nostro centro d’ascolto. Soprattutto per problemi di tossicodipendenza. Nel frattempo abbiamo realizzato moltissimi interventi nelle scuole della provincia di Frosinone incontrando molte migliaia di studenti nelle assemblee di classe e di istituto. Tanti i progetti di prevenzione in collaborazione con la Regione Lazio, con la Provincia di Frosinone, con la ASL di Frosinone e con il Consorzio dei Servizi sociali. Per dieci anni abbiamo portato avanti anche un centro diurno per ragazzi con disabilità".

Exodus negli anni si è evoluta: "Un percorso di crescita che - sottolinea Maccaro - soprattutto negli ultimi anni, ha visto la comunità trasformarsi profondamente, tanto da annullare lo stigma e il pregiudizio diventando un luogo di aggregazione aperto a tutti. Purtroppo poi la pandemia ha costretto gli operatori ad interrompere bruscamente ogni attività aperta all’esterno. Due anni in cui anche i volontari non hanno potuto più prestare servizio. L’unico dato positivo è che in questo periodo mai nessun ragazzo è stato contagiato dal coronavirus, segno di una gestione molto efficiente del regime di autosorveglianza". 

I NUMERI

In occasione dell’anniversario che sarà festeggiato oggi pomeriggio in comunità, Maccaro snocciola i numeri: “In questi 32 anni in cui abbiamo accolto in comunità oltre 5.000 ragazzi, dato supporto a tantissime famiglie, ci siamo reinventati continuamente per stare al passo con il continuo mutamento del fenomeno delle dipendenze”.

Da oltre dieci anni - spiega Maccaro - abbiamo aperto la nostra comunità a tutta una serie di attività nuove affinché tanta esperienza accumulata in questi anni potesse diventare realmente patrimonio condiviso del territorio: protocolli con gli enti pubblici, visite scolastiche, formazione genitori, centri estivi, coinvolgimento delle imprese”.

VECCHIE E NUOVE DIPENDENZE

Non solo le droghe. Exodus combatte anche altre dipendenze. Spiega sempre il responsabile Luigi Maccaro: “C’era una volta l’eroina, i morti per aids e per overdose. Erano gli anni ’80, si potrebbe dire, ma l’eroina c’è anche oggi purtroppo accompagnata da decine e decine di altre sostanze come la cocaina e le sostanze sintetiche che, di fatto, non si riescono neanche più a censire. Insieme alle droghe illegali c’è l’alcol, ci sono gli psicofarmaci il cui utilizzo è in crescita vertiginosa e ci sono le dipendenze comportamentali come il gioco d’azzardo e la dipendenza dall’uso di videogiochi e smartphone che sta mortificando la crescita di tantissimi adolescenti.

IL PROGRAMMA DEI FESTEGGIAMENTI

"Noi siamo nati come un avamposto - dice don Mazzi - non siamo nati come un posto, né come un posto di lavoro, né come un posto dove fermarsi e mettere giù le tende. Noi siamo nati per camminare. Non siamo solo una comunità per tossicodipendenti e non siamo neanche una comunità che ha sempre bisogno di procedure burocratiche per camminare. Dobbiamo in parte riconoscerci dentro le regole e in parte riconoscerci fuori dalle regole, altrimenti la nostra vocazione non ci sarebbe più. Noi siamo necessari tanto in quanto apriamo una pista, delle suggestioni, tanto in quanto siamo sui problemi al momento giusto. Questa è la nostra caratteristica, la nostra identità. Quindi dobbiamo costantemente ricercare insieme quali sono i nuovi bisogni e insieme studiare le strategie per rispondere".

Questo il programma dei festeggiamenti dei 32 anni oggi in comunità a Cassino: ore 10.00 Open day dedicato agli operatori dei Servizi (ASL e Comuni), visita della Comunità, incontro con gli Operatori, testimonianze. Ore 15.00 Incontro per le famiglie, ore 16.00 proiezione del docufilm “Fuori”, la Carovana alternativa al carcere, ore 17.00 presentazione delle attività e dei programmi futuri, ore 17.30 S. Messa di Ringraziamento, ore 18.30 momento conviviale e chiusura.





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