Vanessa Carnevale intervista Lara Lago

Vanessa Carnevale intervista Lara Lago
di autore Vanessa Carnevale - Pubblicato: 16-09-2022 00:00 - Tempo di lettura 3 minuti

RUBRICHE - "Quest'oggi Lara Lago, body activist nonché eccellente giornalista, ha tenuto un interessante discorso sulla grassofobia..tema assai dibattuto ma ancora difficilmente compreso e valorizzato."

 

di Vanessa Carnevale

Solo qualche giorno fa ho avuto il piacere di scambiare due parole con una donna che, da qualche mese a questa parte, ha attirato terribilmente la mia attenzione: Lara Lago! Per chi non la conoscesse si tratta di una giornalista, nonché body activist, che conduce Caro Corpo su SkyTG24. Donna carismatica dagli occhi ed i capelli blu, tenace ed anche parecchio audace (Wow, che bella rima Vanessa!). Utilizzo il vocabolo “audace” perché sono davvero convinta che portare avanti determinati pensieri all’avanguardia e progressisti, in un mondo dove spesso non si fa un passo avanti o si finge di non voler capire, sia un gesto audace!


Ecco la nostra intervista:


-Ciao Lara, che bello poterti finalmente conoscere! Come stai e soprattutto come
stanno andando le tue continue battaglie contro il Body shaming?


Ciao Vanessa, piacere mio! Allora, innanzitutto ci tengo a sottolineare che continuerò
sempre, finché tutto questo non rientrerà nel concetto di normalità, a portare avanti con
orgoglio le mie idee e a lottare per ciò in cui credo…fino ad allora la mia battaglia non avrà
sosta! Posso dire, con una punta di orgoglio, che sto diventando la donna di cui avrei avuto
bisogno da ragazza. Purtroppo all’epoca, data anche la quasi inesistenza dei telefoni (men
che mai dei social) non era possibile confrontarsi con persone che la pensassero come la
penso attualmente io e mi è mancata una figura di riferimento che mi incoraggiasse a
proseguire a testa alta, senza farmi mettere mai i piedi in testa e rispondendo a tono a
determinati insulti di gente idiota quali, primo tra tutti, “balena”. Anche se non sono mancati
anche altri appellativi quali “bignè” (che tra l’altro non ho mai odiato, mi spiace per chi
voleva ferirmi) o “Peppa Pig”. Purtroppo, nonostante ancora ci siano tante persone che si
ostinano a negarlo, è davvero difficile per una donna grassa affrontare con successo anche il
più banale colloquio…proprio perché si viene giudicate continuamente se non addirittura
scartate! Tutto ciò è terribilmente ingiusto e meschino, a mio parere. Se ci pensi, anche
quando una persona grassa va dal medico, la prima cosa che quest’ultimo le dirà (a
prescindere dal malessere lamentato, anche nel caso sia una banale emicrania) sarà:“tu
intanto dimagrisci” e credimi, questa frase racconta tanto, anzi, nasconde tanto e ferisce
colei o colui che la riceve!


-Attualmente ci sono tante paladine che mettono in mostra i loro corpi morbidi sulle
copertine di diversi giornali, a mio parere nemmeno grasse, dunque non capisco bene
che tipo di messaggio vogliano condividere, siccome il corpo non rispecchia il
concetto/focus dell’articolo. Inizialmente difendevo e appoggiavo Vanessa Incontrada,
però credo che attualmente il suo continuo apparire sulle riviste per parlare del
proprio corpo stia sfuggendo di mano. Tu la pensi come me?


Assolutamente si e quello che mi sentirei di consigliare a Vanessa Incontrada e a tante
pseudo attiviste che continuano a far parlare di sé è, per l’appunto, di smetterla… di
smetterla perché la gente grassa non si riconosce in quel tipo di corpo e non è la strada
giusta per veicolare un messaggio cosi delicato e importante! Tra l’altro, se queste signore
paladine prendessero come dati di riferimento quelli del Fat Spectrum, non rientrerebbero
nemmeno nella fascia minima per essere inserite all’interno della categoria!


-Sto leggendo un libro di Chiara Meloni e Mara Mibelli intitolato “Belle di faccia”, che
mi sta aprendo un mondo riguardo il tema della grassofobia e di tutto quello che ruota
attorno ad esso. Mi ha colpita parecchio il fatto che spesso, senza rendercene conto,
evitiamo di utilizzare l’aggettivo “grasso” e lo sostituiamo con altri aggettivi, mentre su
“magro” non ci facciamo alcun tipo di problema, Loro difatti utilizzano questa frase
per evidenziare il concetto: “Per descrivere una persona grassa utilizziamo un milione
di eufemismi inutili che raccontano solo quanto siamo a disagio con il grasso e con
quello che rappresenta (…) Non siamo robuste, siamo grasse. Non siamo morbide,
conservate questo aggettivo per divani e materassi. Siamo grasse.
“Come diceva un incazzatissimo Nanni Moretti: “LE PAROLE SONO IMPORTANTI”. Cosa mi dici in merito?


Ti dico innanzitutto che questo libro lo conosco benissimo perché, oltre ad averlo letto, l’ho
proprio studiato e fatto mio! Quindi posso affermare con convinzione che Chiara e Mara
sono state bravissime nel trattare il tema della grassofobia e nello spiegare, minuziosamente
e con una vela di sarcasmo (ove necessario) questo nostro mondo (se cosi posso definirlo).
Anzi, ti anticipo che tra non molto uscirà un libro di Moccini, un illustre medico, che andrà a
trattare il tema dell’obesità andando a recidere lo stigma che lo avvolge da troppo! La
cultura della dieta offre a ciascuno un peso diverso nella società, è una sorta di moneta di
scambio sul mercato e spesso è infernale anche trovare la propria taglia all’interno di un
negozio! C’è bisogno di fare un cambio di rotta e di partire da un cambio anche del
linguaggio… io sono d’accordo con loro. Grassa non è un insulto, mettetevelo in testa!


-Hai un motto nella vita dolce Lara?
Si, il mio motto (tatuato con orgoglio sulla pancia) è BECOMING WHAT I’M, ovvero,
DIVENTANDO QUEL CHE SONO. Il mio augurio più grande è che tutti voi che mi state
leggendo vi mettiate, oggi stesso, in cammino verso voi stessi e che impariate ad accettarvi e
ad amarvi per quelli/e che siete.


-Questa è una promessa cara Lara, grazie per la persona che sei!





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