All'Istituto Comprensivo di Sant'Elia Fiumerapido arriva il nuovo preside

All'Istituto Comprensivo di Sant'Elia Fiumerapido arriva il nuovo preside

SCUOLA- Nazario Malandrino: "Per il risparmio energetico, serve un piano nazionale ragionato e che raggiunga tutte le scuole d'Italia"

di Francesca Messina

Nuovo dirigente scolastico all’Istituto Comprensivo di Sant’Elia Fiumerapido, a Marco Lombardi che ringrazia tutti per la collaborazione subentra Nazario Malandrino. La scuola aprirà i battenti lunedì 12 settembre. Continua il nostro tour delle interviste in attesa della riapertura del nuovo anno scolastico.

“L'obbligo decade come sappiamo – ha spiegato il preside Malandrino - ma la mascherina resta raccomandata e penso che non se ne possa fare a meno nei luoghi di assembramento e di stretto contatto fisico e comunque se si appartiene alla categoria dei lavoratori o studenti fragili attenzionata dai medici. La scuola pur con l'abbandono delle misure di contrasto al rischio epidemiologico e il passaggio alle misure di mitigazione resta un luogo sicuro dove le sintomatologie vengono osservate e dove non è possibile far venire a scuola bambini con  sintomi respiratori acuti come evidenti difficoltà respiratoria e con  vomito, diarrea, perdita del gusto o dell’olfatto, cefalea intensa. Permane dunque la gestione dei casi sospetti e l'aula Covid, l’igiene delle mani e  l'etichetta respiratoria raccomandata dal ministero e che dovremo far conoscere. Per i contatti con positivi resta il regime di autosorveglianza con la mascherina ffp2 per 10 giorni indicato nella circolare del 30 marzo del ministero della salute. Certo dovremo essere pronti a “riarmarci” quando e se si renderà necessario, ma ormai ci siamo sostituiti così tante volte a medici e asl in questi 2 anni tra tracciamenti, testing e quarantene, che non avremo sicuramente problemi a rispondere con tempestività se la situazione e i governi lo richiederanno.

Per quanto riguarda la dad, non è così, la normativa speciale per il contesto scolastico legata al virus SARS-CoV-2, che consentiva tale modalità, cessa i propri effetti con la conclusione dell’anno scolastico 2021/2022 e non vi sono norme che consentano il ricorso alla dad nemmeno per i positivi. Su questo la faq 6 del Ministero è chiara e occorrerebbe che anche i giornali lo comunicassero con altrettanta chiarezza. Dispiace certo disperdere il know how acquisito nell’uso della Dad da docenti, alunni e genitori ma il tenere una classe a lezione e vigilare con responsabilità perché nessuno si faccia male, mal si combina con l’attenzione e la metodologia diversa che andrebbe adottata in contemporanea per collegarsi con l’alunno positivo. A meno che non si intenda per dad un semplice collegamento in remoto per consentire in streaming di seguire la lezione da casa. Purtroppo negli anni, anche molte mamme, hanno ceduto ad una cultura della prestazione e dei compiti a tutti i costi per non perdere posizioni nella competizione di classe. La scuola non ne ha bisogno, né ha bisogno di improbabili medici che certifichino che il positivo può studiare perché non ha febbre: ormai dopo 7 giorni e tampone negativo si rientra di cui 2 sono a scuola chiusa. In quei 5 giorni si possono pensare sicuramente attività educative piuttosto che di istruzione e studio, a cominciare dall’educarsi a sentire il proprio corpo e i cambiamenti dalla malattia alla salute: sembra banale ma non lo è per una generazione che si ricorda di avere sete o che scappa la pipì solo alla fine della missione su fortnite.

Anticipiamo l’apertura al 12 settembre e chiuderemo per i ponti del 31 ottobre 2022; 9 dicembre 2022;  24 aprile 2023. Alcune classi prime entreranno un pochino più tardi lunedì per dare la possibilità di accoglierli con i riti della scuola che è tronata ad essere scuola… e ci sarò anch’io ad incontrarli all’ingresso del primo giorno del loro passaggio a nuovo ordine di scuola

Il risparmio a scuola mi pare molto complicato e sinceramente la dad per tenere le scuole in risparmio energetico è una proposta irricevibile. Non si risparmia sul diritto ad essere istruiti. Localmente i nostri plessi sono energizzati con pannelli fotovoltaici e la complicazione è data semmai dall’impossibilità di poter abbassare i termosifoni in certe fasi della giornata o al contrario di doverli tenere a palla per consentire di avere le finestre aperte. Il ricambio d’aria è necessario durante la pandemia e la questione della ventilazione forzata e dei suoi costi non può essere lasciata all’iniziativa delle scuole. Serve un piano nazionale ragionato e che raggiunga tutte le scuole di Italia… utile anche in quegli istituti dove si muore di caldo d’estate e condizione per ogni piano Estate o progettazione attività che si voglia calare sulla scuola spesso senza conoscerla veramente.





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