"Anoressia e paura di non farcela? No, noi siamo più forti di quello che pensiamo"

"Anoressia e paura di non farcela? No, noi siamo più forti di quello che pensiamo"
di autore Vanessa Carnevale - Pubblicato: 18-08-2022 00:00 - Tempo di lettura 1 minuti

L'INTERVISTA - Fabiana Negrini, vittima dei disturbi alimentari e reduce dalla terapia intensiva che la stava portando via dai suoi cari, si racconta nella rubrica di Vanessa Carnevale e, sorridendo, parla della sua attuale gravidanza e della bellezza della vita

 

di Vanessa Carnevale

I disturbi alimentari rientrano in quella categoria di argomenti che, da tanti anni a questa parte, viene quotidianamente dibattuta in tv o nei vari forum che spopolano sul web…eppure ancora non è stata fatta chiarezza in merito. Parafrasando il concetto: TUTTO FUMO E NIENTE ARROSTO! Da neo laureata in psicologia, nonché reduce da questa piaga infernale, posso assicurarvi che tutto quello che viene detto in merito è solo una piccolissima parte di un vortice che distrugge tutto in modo irruento e repentino! Ho avuto la possibilità di intervistare una ragazza meravigliosa, che seguo giornalmente sui vari social e che ho spesso visto in tv (ospite di alcune trasmissioni) che ha la mia stessa età, che ha sconfitto l’anoressia e che ora sta per diventare mamma. Ecco a voi la nostra intervista:

  • Buon pomeriggio Fabiana, ho saputo che stai per diventare mamma… che effetto ti fa? Il tuo corpo, che tanto hai messo alla prova e che un tempo non era un luogo pacifico ed armonioso in cui abitare, adesso ospita una vita. Suppongo sia particolarmente strana questa sensazione! Tra l’altro spesso all’anoressia si associa una conseguente perdita delle mestruazioni (amenorrea) e spesso medici e ginecologi iniziano a fare una pressione psicologica assurda, urlando ai quattro venti che questa mancanza del ciclo può causare sterilità ed impossibilità/difficoltà nel concepire, cosa che spaventa ancora di più una persona che si trova in questa situazione, facendola sentire (tra le tante cose) anche terribilmente in colpa, che mi dici in merito?

    Confermo assolutamente, anche a me è stata fatta questa pressione psicologica, eppure adesso ho la fortuna di accogliere un figlio nel mio grembo! Se devo essere sincera durante gli anni della malattia non ero particolarmente disposta a diventare madre e mai avrei pensato di poter un giorno accettare un tale cambiamento del mio fisico, eppure una volta guarita è venuto tutto da sé e adesso, guardandomi allo specchio, sono felice di vedere una donna con tutte le forme al punto giusto! Sicuramente, se mi vedesse la me di allora, rimarrebbe incredula! Sono davvero felice credimi, dopo 4 anni senza mestruazioni e la conseguente paura di non poter mai sperimentare la gioia di una gravidanza, questa per me è una vera e propria rivincita. Non credo che sarei mai riuscita a perdonarmelo in caso non fosse stato possibile, sono sincera.

-Non lo metto in dubbio, tra l’altro ho avuto la possibilità di osservare anche il tuo fidanzato e dalle vostre foto vi vedo molto innamorati. Quanto è bello sperimentare questa sensazione dopo tanti anni di lotte, tra ospedali e cliniche private, durante i quali l’amore sembrava un miraggio?


Meraviglioso, tutto questo è davvero meraviglioso! Lui mi ha sempre trattata come una persona normale e mai come una ragazza che avesse bisogno di aiuto. Forse la fortuna più grande è stata quella di conoscerlo successivamente il periodo buio, quando ero in fase di ripresa! Ti dirò che all’inizio, quando ho ripreso a mangiare carboidrati ed altri alimenti che avevo cancellato dal mio regime alimentare, inizialmente i miei parenti (nonché i miei amici) mi osservavano spesso quando mangiavo, mi dicevano “brava” quando aggiungevo qualcosina o quando finivo tutto e questo mi dava davvero tanto fastidio. Con lui invece questo non è mai successo, siamo sempre esistiti noi 2 e mai il mio disturbo!

  • Non di rado le persone che soffrono di anoressia vengono comparate al personaggio di Dorian Gray, questo accade perché erroneamente si pensa che questa sia una “malattia della bellezza” e che il corpo magro sia solo un veicolo per ostentarla, cercando di raggiungere quei famosi “canoni da modella” di cui strabordano i social. Eppure non è affatto cosi, anzi, noi due sappiamo bene come il corpo eccessivamente magro sia solo un mezzo per dare la parola ad una sofferenza da troppo repressa, confermi?

    Assolutamente sì, ci sono tante cose che vuole comunicare quel corpo! Io mi sono ammalata verso la fine del 2014 e l’inizio del 2015 e sono finita addirittura in terapia intensiva… quindi so bene cosa significa tutto ciò e posso solo confermare come l’estetica non c’entri un bel nulla! Dopo tanti anni bloccata nei miei schemi, oggi finalmente posso dire che è piacevole guardarmi allo specchio e che, nonostante ognuno di noi non si piaccia sempre e nonostante anche io abbia dei momenti in cui mi alzo la mattina e mi trovo bruttina, attualmente posso dire che mi piaccio e che mi reputo una bella donna! Non ho mai voluto paragonarmi, né tantomeno essere paragonata, a nessuno. Ho sempre voluto piacere a Fabiana e attualmente questa è una delle tante vittorie che ho raggiunto!

-Recentemente mi sono imbattuta, tra gli scaffali di una libreria, in un libro scritto da una ex allieva di amici, ovvero Giulia Molino. Il libro in questione si intitola “Imparerai a conviverci” e all’interno lei racconta la sua storia, o meglio la sua esperienza nell’ambito dei disturbi dell’alimentazione. Ci sono alcune frasi che, più delle altre, mi hanno colpito e che vorrei commentare insieme a te:
(1) “A pranzo dove? Già sento la tensione attaccarsi al mio stomaco. L’imprevisto non è mai considerato, non fa parte del programma.”
(2) “è assurdo come il morso di un panino possa diventare un’esplosione di gioia per un’intera famiglia.”
(3) “Mentre mangio i loro sorrisi sono una sconfitta.”
(4) “Se mi chiedi com’era Giulia da piccola, io ti rispondo: una bambina felice.”


Mamma mia, mi rispecchio in ciascuna di queste frasi! Come ti dicevo poc’anzi, appena uscivo anche di poco dai miei schemi mi pareva di impazzire. Se all’ultimo qualcuno proponeva una pizza tra amici io subito partivo a raffica a pensare a come fare per rientrare nel mio range massimo di calorie, quale pizza prendere (ovviamente sempre marinara, cosi da non dover contare le calorie apportate dalla mozzarella), nonostante in cuor mio la desiderassi ardentemente. Per me era una sofferenza perché ho sempre amato il cibo, già da piccina mangiavo con gusto e ci sono anche alcuni miei video a 5 anni in cui divoravo qualsiasi cosa, provando tanta gioia nel mangiare. Quell’ingenuità, di cui solo un bimbo ne è portatore, dovremmo conservarla per tutta la vita! Per quanto riguarda gli sguardi ribadisco quanto io odiassi il fatto che altri dovessero commentare o supervisionare il momento dei miei pasti, questa cosa l’ho detestata e la detesterò sempre!

-Che consiglio ti sentiresti di dare alle persone che ci stanno leggendo e che hanno paura di non uscirne mai?!


Di guardare anche alla mia esperienza, perché anche la me di qualche anno fa sarebbe incredula e faticherebbe a riconoscersi, eppure sono sempre la stessa Fabiana! Siamo più forti di quello che pensiamo e la vita è bella, per non parlare della possibilità di generarne un’altra!
Tutti noi possiamo sconfiggere questa malattia, mai mollare!





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