CASSINO - In biblioteca e al museo Historiale presteranno servizio i percettori del reddito di cittadinanza. Tutti i dettagli
di Francesca Messina
E’ stato pubblicato il bando per la realizzazione e gestione del Centro Antiviolenza del Comune di Cassino. La scadenza è fissata per le ore 13:00 del 26 luglio 2022 e le proposte dovranno essere presentate online tramite la piattaforma MEPA.
“Come Assessora alle Pari Opportunità – ha sottolineato Maria Concetta Tamburrini, Assessora del Comune di Cassino - e, soprattutto, come donna impegnata nel contrasto alla violenza di genere, sono davvero orgogliosa di comunicare che è stato pubblicato il bando per la realizzazione e gestione del Centro Antiviolenza del Comune di Cassino, centro che avrà il compito di offrire accoglienza, ascolto e aiuto alle donne e a tutti coloro che in qualche modo sono vittime di violenza, mettendo contemporaneamente in atto tutte le strategie di formazione e informazione che possano davvero gettare le basi di una società sempre più inclusiva e rispettosa delle differenze.
“La tutela delle donne vittime di violenza - ha continuato l’Assessora Tamburrini - ha rappresentato da subito un impegno prioritario della nostra Amministrazione e in particolare dell’Assessorato alle Pari Opportunità: la riattivazione dello Sportello Anti-violenza proprio all’interno del Comune stesso, il “Progetto Artemisia” grazie al quale Assessorato e Associazioni al femminile del territorio organizzano eventi di sensibilizzazione in concomitanza con il 25 novembre, l’apertura della Casa Rifugio potenziata ben presto anche dal servizio di prima accoglienza, ed ora anche l’apertura di un Centro Anti-violenza, sono l’espressione di un impegno concreto che sta rendendo Cassino un vero e proprio presidio sul nostro territorio per il contrasto alla violenza di genere”.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare sul sito del Comune di Cassino “Amministrazione trasparente – Avvisi e bandi – In corso” tramite il link
Dal Comune:
Nel comunicato relativo ai PCU e ai percettori del reddito di cittadinanza è stato erroneamente scritto che quest’ultimi possono prestare al massimo 8 ore lavorative alla settimana. Ciò non è esatto in quanto essi sono tenuti a prestare minimo (non massimo) 8 ore settimanali, peraltro elevabili in via volontaria a 16.
Si aggiunge altresì che tra i progetti ce n’è ancora un altro, oltre quelli elencati, che prevede l’utilizzo di due beneficiari del reddito di cittadinanza per il supporto ai Servizi Sociali del Comune nell’accoglienza delle persone e nella sanificazione dei locali.
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