“L’Odissea di Angelo Riccardi dalla Grecia ai lager nazisti”

“L’Odissea di Angelo Riccardi dalla Grecia ai lager nazisti”

CULTURA - Il libro di Antonio Riccardi è stato presentato presso l'Aula Pacis di Cassino dinanzi ad una folta platea

di Francesca Messina

Presso l’Aula Pacis di Cassino, nei giorni scorsi è stato presentato il libro di Antonio Riccardi “L’Odissea di Angelo Riccardi dalla Grecia ai lager nazisti”. L’evento si è svolto dinanzi ad una numerosa platea, alla presenza di autorità civili e militari, docenti, dirigenti scolastici e una folta rappresentanza di cittadini di Sant’Ambrogio sul Garigliano, paese natio di Angelo Riccardi, protagonista del libro.

La manifestazione è stata organizzata dall’ASDOE Associazione Docenti Europei sede di Cassino con il patrocinio di: Centro Documentazione e Studi Cassinati APS, ANFI sez. Cassino, Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, comune di Corinto (Grecia), comune di Sant’Ambrogio sul Garigliano, Comune di Cassino e della Regione Lazio. Come hanno affermato sia il sindaco di Cassino Enzo Salera, che il Sindaco di Sant’Ambrogio Sergio Messore, il libro presentato è un lodevole servizio alla memoria dove il dramma del singolo rappresenta un dramma della collettività. Il sindaco di Sant’Ambrogio, Messore ha voluto esprimere, a nome della comunità ambrosiana, entusiasmo ed apprezzamento per l’opera di Antonio Riccardi, dove la figura del giovane finanziere Angelo “Non è quella di un semplice occupante in Grecia, ma di un uomo portatore di pace”. Auspica inoltre che tra la comunità di Sant’Ambrogio e quella di Corinto nasca un rapporto di amicizia e collaborazione anche dal punto di vista istituzionale.  Il vice-sindaco di Corinto, Giannis Gkezerlis ha portato i saluti da parte del Sindaco Vessilis Nanopoulos e degli abitanti di Kato-Almirì. Ha sottolineato inoltre e la sua presenza lo testimonia, che “Angelo era stimato e amato da tutti, aveva mostrato l’umanità e non il volto della guerra. È rimasto nella memoria degli abitanti greci e oggi lo possiamo chiamare sia un eroe italiano, che un eroe ellenico”.

Il Colonnello Gerardo Severino, Direttore del Museo Storico della Guardia di Finanza, nonché storico e scrittore, ha voluto esprimere grande apprezzamento per il valore dell’opera che, con onestà intellettuale, scende nei particolari della vita quotidiana sia in Grecia dove Angelo Riccardi fu occupante, che in Germania da prigioniero. Il libro può essere considerato “Una piccola enciclopedia in quanto in esso si colgono dei messaggi europeisti da parte di un giovane finanziere che si rivelano di grande attualità. Il lavoro di Antonio Riccardi deve essere considerato una fedele testimonianza storica e oggi più che mai deve appartenere al patrimonio del piccolo comune di Sant’Ambrogio sul Garigliano, del Cassinate e d’Europa”.

L’intervento del professore Gaetano de Angelis-Curtis ha voluto rimarcare le conseguenze che i militari italiani subirono dopo l’8 settembre del 1943 con gli eccidi e le deportazioni nei campi di prigionia. Infine l’autore prof. Antonio Riccardi, si è soffermato su delle toccanti vicende verificatesi sia in Grecia, che nei lager nazisti in Germania dove si viveva senza rispetto della dignità e in condizioni disumane. Era presente all’evento anche Annunziata Miele figlia di Luigi compagno di prigionia di Angelo Riccardi. Nel corso della manifestazione il bravissimo attore-doppiatore Sergio Paglioli ha effettuato con intensità delle letture tratte dal testo presentato, trasmettendo forti emozioni.

Al termine il Coro ASDOE ha eseguito, riscuotendo grande apprezzamento, in prima assoluta il commovente brano per coro “Canto dell’Internato”, testo di Antonio Riccardi, musica M° Mauro Niro, con al pianoforte M° Suraya Zaidi e al violino Tiny Sordellini. L’incontro è stato sapientemente moderato dalla professoressa Gabriella Latempa.

“Si tratta della storia, narrata sotto forma di racconto – ha spiegato lo scrittore Antonio Riccardi -  di un giovane finanziere di Sant’Ambrogio sul Garigliano che durante la seconda guerra mondiale fu inviato come occupante in Grecia, a Kato-Almirì, Corinto. Dopo l’armistizio dell’8 settembre fu nascosto ai tedeschi dalla famiglia Kollias, purtroppo fu preso prigioniero e deportato nei lager nazisti in Germania dove dovette affrontare ogni sorta di sofferenze e umiliazioni, perché non aderì e non collaborò col nazi-fascismo. Fu uno dei circa seicentomila deportati utilizzati come schiavi in lavori coatti”.





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