"Grazie agli uomini come mio nonno, Cassino è risorta dalle sue ceneri"

"Grazie agli uomini come mio nonno, Cassino è risorta dalle sue ceneri"

EVENTI - Pasquale Alonzo, nelle mani del figlio Vincenzo, domani riceverà la Medaglia d'onore conferitagli dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L'intervista in esclusiva a suo nipote, già sindaco della Città Martire, Carlo Maria D'Alessandro

di Francesca Messina

Pasquale Alonzo, nonno del già sindaco di Cassino, Carlo Maria D’Alessandro, nelle mani di suo figlio Vincenzo, domani, giovedì 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, riceverà la Medaglia d'Onore conferitagli dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come cittadino della provincia di Frosinone "deportato ed internato in un lager nazista".

A tal proposito abbiamo intervistato l’ex primo cittadino D’Alessandro che ha sottolineato: “Ero piccolo quando mio nonno è venuto a mancare, di lui ricordo alcune cose come svariati flash. Amava profumarsi con un dopobarba tipico delle persone anziane di una volta. Vestiva sempre in modo elegante sia in ufficio e sia nella vita quotidiana.

I suoi funerali furono celebrati presso la Chiesa di San’Antonio dall’allora parroco don Antonio Sciullo e rimasi davvero impressionato di quanta gente accorse per dargli l’ultimo saluto. Mio nonno ha contribuito a fondare l’Azione Cattolica di cui fu presidente. Nel suo lavoro ha sempre aiutato tutti ed è stato vicino alle persone spontaneamente, senza alcun interesse. Ha inoltre fatto parte della società “Cassino Calcio” negli anni 60 ed è stato un grande tifoso della squadra della Roma. Infatti ho ereditato da lui questa mia grande passione.  

Domani, quindi mio nonno, rappresenterà, così, la nostra Cassino, che ha subito gli orrori della guerra, la completa distruzione ma che grazie agli uomini come lui è risorta dalle sue ceneri.

Come dicevo, ho avuto poco tempo per stare con lui, perché se n'è andato quando io avevo solo 5 anni e mezzo, ma i ricordi sono tutti belli, compreso quello della foto, una delle poche che ho con lui perché all'epoca non esistevano i cellulari.

Mio nonno è stato un grande combattente, ha difeso la sua patria durante la guerra, ha amato la sua città come non mai, sia come consigliere comunale che come uomo di riferimento della società del Cassino calcio negli anni 60. Era un punto di riferimento per tutti all'Ufficio delle Imposte; aiutava chiunque ne avesse bisogno, nella convinzione che il fisco per essere giusto dovesse essere più umano. Spero che sia orgoglioso di me come io lo sono di lui. Non posso negare, che mi sei mancato nei momenti più importanti della mia vita. Un abbraccio grande grande, nonno, ovunque tu sia”.





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