La penalina cancellata e quella sincera pena di D'Alessandro

La penalina cancellata e quella sincera pena di D'Alessandro
di autore Mario Costa - Pubblicato: 26-05-2022 00:00

OPINIONI - Il prof. Mario Costa replica all'ex sindaco e snocciola le cifre: "Nella casse della Publiparking 80.000 euro che dovevano andare al Comune

di Mario Costa

In tutta sincerità, crediamo sia stata davvero sincera la personale pena pubblicamente manifestata giorni addietro dall’ex sindaco, Carlo Maria D’Alessandro, per l’ingloriosa fine della “penalina” della quale, orgogliosamente, ha rivendicato la paternità e, a parer suo, il merito.“ Sembra si divertano a cancellare tutte le cose di buono da me fatte”. Più o meno così ebbe a dire, con tono vagamente sconsolato, riferendosi, però, non a chi aveva firmato il provvedimento di avviso di revoca del relativo articolo del contratto, ma ad Enzo Salera e ai suoi.

Insomma, pur se forse in ingenua buonafede,buttava subito in politica, come si dice, una questione maledettamente seria che attiene anzitutto alla primaria, se non proprio esclusiva, competenza (e responsabilità) degli organismi tecnici comunali. C’è infatti nella vicenda della “penalina” una “questioncina” alquanto grossa che però al buon D’Alessandro (e a qualcuno dei seguaci) pare essere sfuggita. Si tratta dell’introito derivante da quei pochi euro di multa previsti per lo sforamento del periodo di sosta nelle strisce blu. Al trasgressore, infatti, in virtù di un articolo di quel contratto veniva richiesta ed applicata solo una integrazione della tariffa del tempo di effettiva occupazione.

Quell’introito, che, cumulando le giornaliere “sanzioncine”, gradualmente accresce sino ad arrivare in un anno mediamente (così pare: i conti saranno fatti per bene) ad euro80.000mila (diconsi ottantamila), è andato a finire sinora nelle casse della Publiparking, la società che gestisce la sosta a pagamento. Non in quelle del Comune. Cosa questa “contra legem” e maledettamente dannosa per il nostro dissestato Ente. Purtroppo per D’Alessandro e per tutti quelli che in questa città ci sono venuti o ci sono nati, cresciuti e pasciuti.

Una questione, quindi, nient’affatto di poco conto, sfuggita di mano e alla quale bisognava porre rimedio. E subito pure! Infatti non hanno perso tempo, sia il segretario generale, Pasquale Loffredo, che il comandante della Polizia Locale, Pasquale Pugliese, a sottoscrivere e far pervenire all’indirizzo del legale rappresentante della Publiparking una circostanziata lettera per fargli sapere che l’integrazione oraria (la cosiddetta “penalina” appunto) oltre a non essere supportata da alcuna norma giuridica, provoca un danno all’erario comunale. Intanto è stata doverosamente attivata la procedura per il recupero di quanto c’è da recuperare. Che, come stanno le cose, non è poca roba.

Comunque, al di là di quanto c’è da recuperare (e che potrà - e dovrà - essere speso per il miglioramento della viabilità cittadina e della sicurezza) viene spontaneo rilevare la assai strana “canalizzazione”, decisa a suo tempo, dei proventi derivanti da quelle multe verso la cassa della Publiparking e non verso quella del nostro dissestato Comune. In barba a leggi, alla Giurisprudenza prevalente, a pronunciamenti dei Tar, della Cassazione, della Corte dei Conti.

Non vorremmo, alla fin fine, che, scavando, spunti fuori lo zampino messoci, quel brutto dì, all’insaputa del rigoroso Carlo Maria D’Alessandro (persona la cui onestà personale mai è stata messa da alcuno in discussione durante la breve sua amara esperienza politica), magari da qualcuno in mezzo ai suoi tendenzialmente poco sensibile alla tutela dell’interesse pubblico.

Questa volta, come non mai, nel prossimo consiglio comunale di lunedì giunge quindi a fagiolo sulla questione l’interrogazione di Franco Evangelista, fedele all’ex sindaco nella buona e nella cattiva sorte. Dà infatti l’opportunità all’assessore alla Polizia Locale, Barbara Alifuoco, che dovrà rispondere, di “scavare” ancora un po’. E, scavando scavando, chissà se…?





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