I consiglieri capocantieri e quella squallida polemica sulle indennità

I consiglieri capocantieri e quella squallida polemica sulle indennità
di autore Mario Costa - Pubblicato: 10-02-2022 00:00

OPINIONI - Il prof. Mario Costa interviene sulle polemiche sollevate a Cassino dall'opposizione e spiega: "Nonostante l’affannoso proselitismo di qualche cattivo maestro non riusciranno a sporcare l’immagine della città civile e di chi l’amministra"

di Mario Costa

Alla stregua di chi, incapace di guardare alla luna, ferma lo sguardo sul dito, il loro (sguardo) lo hanno fermato sui cigli del marciapiede di viale Bonomi, non sulla adiacente pista ciclabile, opera tanto attesa, che dalla stazione ferroviaria si snoderà sino all’università. Vestendo i panni di rigorosi capocantieri hanno addossato ad Enzo Salera finanche la responsabilità dello spostamento e del successivo riposizionamento dei cigli.

Quasi fosse compito primario di un sindaco (foss’anch’egli di professione muratore o carpentiere o con competenze di direzione lavori edili e stradali) il controllo dei lavori in itinere. E non fosse, questo, compito della direzione dei lavori, della ditta aggiudicatrice dei lavori stessi, a cui fa capo l’onere di eseguirli e consegnarli (i lavori) così come da progetto e da contratto.

Ma è cosa che sanno benissimo sia il solito consigliere comunale in permanente incontenibile eccitazione polemica, che alcuni suoi supporter in “cattiva” fede. All’uno e agli altri, dei cigli – ne siam certi - non frega niente. Ciò che a loro frega è tentare la demolizione dell’immagine di chi sta ai vertici dell’amministrazione e della squadra che lo sostiene.

Naturalmente, poiché è questo il vero (e solo) obiettivo, non si preoccupano, additando sfacelo e degrado ovunque, di sporcare anzitutto l’immagine della città. Si prenda lo scandalismo alimentato sulla delibera per l’adeguamento delle indennità degli amministratori per effetto – si badi bene – di una legge nazionale sollecitata al governo dall’Anci, con la copertura di spesa mediante fondi statali, non del bilancio comunale. Quegli aumenti, quando li prenderanno, sindaco, assessori e consiglieri li utilizzeranno come riterranno più opportuno.

L’applicazione di tale legge riguarda ovviamente tutti i Comuni d’Italia. Una scorsa ai giornali e ai social (dove scorazzano a briglia sciolta taluni in lungo e in largo, nella totale inconsapevolezza delle conseguenze di ciò che lì sopra lasciano scritto) per rendersi conto di come in nessuno dei Comuni di questa provincia si sia gridato allo scandalo. Qui, in questa nostra “città martire”, invece, si è fatto quanto di peggio fosse possibile: populismo deteriore, falsità, odio sociale.

“Un muro di dichiarazioni false e squallide”, ha scritto un amareggiato Enzo Salera. Il fine, uno solo: “Mettere in discussione la serietà e la dignità delle persone che amministrano con entusiasmo, ma anche con tanta fatica la città di Cassino”. Insomma, sporcare l’immagine di questa città civile e di chi l’amministra, avendo come valori portanti anzitutto la dignità e l’onestà, oltre alla competenza di persone che hanno studiato (e, volendo precisare, tutte con un proprio lavoro), non ci riusciranno.

Nonostante l’affannoso proselitismo di qualche cattivo maestro.





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