Le impronte di Leone e quel comunicato non proprio originale

Le impronte di Leone e quel comunicato non proprio originale
di autore Mario Costa - Pubblicato: 04-02-2022 00:00

OPINIONI - Le "annunciazioni saleriane" e altre bacchettate dei consiglieri di minoranza. Il prof. Mario Costa fa le pulci al documento diramato nei giorni scorsi sulla stampa dall'opposizione

di Mario Costa

Come risaputo, la stesura di un documento, pur se sottoscritto da più componenti di un raggruppamento politico, in genere viene affidata quasi sempre a uno solo. Gli altri, per lo più, si limitano successivamente a qualche marginale integrazione di quanto buttato giù dal solitamente meno refrattario della compagnia alla “fatica dello scrivere”. Insomma gli altri vanno a rimorchio, nonostante la paternità di quel contenuto venga ascritta anche a loro.

Cosìdeve essere successo anche nel caso ultimo del documento a firma di quattro membri dell’opposizione consiliare, quali Benedetto Leone, Peppino Petrarcone, Salvatore Fontana e Massimiliano Mignanelli.

Documento sottoscritto, abbiamo detto, ma scritto da uno solo dei quattro. Quello peraltro, a nostro avviso, il meno attrezzato alla bisogna perché alla permanente incontinenza polemica accompagna, a mo’ di mitragliatrice quando si tratta di mettere una parola dietro l’altra, una temerarietà fuori dal comune.

Così, senza chiedersi se le sue carte siano in regola, si lancia in attacchi tanto sconsiderati quanto imprudenti. In particolare punta sempre il bersaglio grosso, il sindaco Enzo Salera, nonostante nello scontro in consiglio comunale sinora ne sia uscito quasi sempre malconcio. Cosa che si ripeterà, ne siamo certi, anche alla prossima occasione quando il primo cittadino, chiamato a farlo, da par suo gli rinfrescherà la memoria elencandogli tutto il tanto fatto in questi due anni e mezzo dalla sua amministrazione.

Ma, tornando a noi, aggiungiamo che per individuarlo, oltre ogni ragionevole dubbio,ci sono le impronte digitali da lui lasciate su quello scritto. La certezza assoluta della sua identità arriva dalle colorite e goliardiche espressioni, da lui tanto amate e già note. Questa volta del tipo: “Annunciazioni saleriane” (in passato aveva coniato e usava il termine “annuncivite”: ci ha ripensato, bontà sua, rimettendo l’Italiano a posto);oppure “E’ ora che Salera tolga il costume di Lello Arena nella celebre scena Annunciazione, Annunciazione con Massimo Troisi”.

Il di lui obiettivo (condiviso dagli altri tre), l’obiettivo di uno degli esponenti più discoli di quello che venne magistralmente definito “l’asilo di D’Alessandro”, èdi offrire una descrizione catastrofica della situazione della nostra città.La nostra “amata città”, si legge in un punto di quel documento. E meno male che l’amano, verrebbe da dire! “Una città illusa e abbandonata”, dove tutto sarebbe, a parer loro, uno sfacelo, degrado ovunque. Figurarsi come la dipingerebbero questa città se non l’amassero!

Ignorano che l’“amore” per la propria città si mostra anzitutto salvaguardandone l’immagine, così come, nella nostra provincia (non volendo andare troppo lontano) fanno un po’ dappertutto responsabili consiglieri di altri Comuni. E lo si mostra dando un costruttivo contributo, pur dall’opposizione, con impegno serio in quel ruolo che una parte di questa città ha loro affidato.

A chiacchiere, dunque, si vuole il confronto in Consiglio Comunale, ma sinora in quel consiglio i quattro sottoscrittori di quel documento, la cui credibilità viene peraltro minata dal tono stonato e dal contenuto esageratamente critico, hanno brillato per le loro assenze (come risulta dai verbali, ove ve ne fosse bisogno). Oppure vi hanno fatto solo delle fugaci apparizioni per andare via anzitempo, a differenza di altri colleghi dell’opposizione, quasi mai presenti sino alla fine dei lavori consiliari.

Ora “la silente opposizione alza la testa, o almeno ci prova, e dopo un lungo silenzio fa sentire la sua voce”, ha riportato un quotidiano solitamente non proprio schierato sulle posizioni di Salera e dei suoi. Abbiamo condiviso e facciamo nostro anche quanto letto ancora più avanti in quell’onesto articolo: “Ben venga l’intervento dell’opposizione alla quale però andrebbe ricordato che anche i lunghi silenzi che ostenta non portano a progetti, programmi o dialogo costruttivo. Sicuramente ogni membro dell’assise civica ha un ruolo, c’è chi è in maggioranza, chi in opposizione, chi segue una linea e chi altre, ma l’opposizione sembra essere un po’ troppo assente”.

In un solo punto c’è da dissentire: il rilievo critico non può riguardarel’opposizione tutta. C’è una parte di essa che ha fatto sinora il proprio dovere, avversando l’operato dell’Amministrazione quando lo riteneva necessario, ma collaborando anche nelle occasioni in cui condivideva. E partecipando anche ad appuntamenti istituzionali esterni quando lo ha ritenuto opportuno. Oltre che ad essere presente ai consigli comunali, dall’inizio dei lavori alla fine.

Il tutto, per giunta, senza chiedere a Enzo Salera di togliersi “il costume di Lello Arena”.

Post scriptum. Vorremmo sbagliarci, ma abbiamo l’impressione di esserci già imbattuti in un documento simile. Che non sia lo stesso che gli stessi consiglieri misero in circolazione alcuni mesi fa, nel luglio dell’estate scorsa, e ora riproposto “sano sano”, incautamente confidando nella presunta sbadataggine altrui?





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