Stellantis, dal primo febbraio si parte con gli esuberi

Stellantis, dal primo febbraio si parte con gli esuberi
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 26-01-2022 00:00

ECONOMIA - Dovranno essere siglati con specifici accordi sindacali al fine di consentire di completare le uscite volontarie. Intanto Pierluigi De Filippis della Fiom bacchetta Fca per il "senza lavoro" di oggi: "I pendolari hanno dovuto attendere tre ore fuori l'azienda"

Donato Gatti e Pierluigi De Filippis della Fiom

Dovranno essere siglati con Stellantis specifici accordi sindacali a livello di società, al fine di consentire di completare le uscite volontarie incentivate già pattuite nelle precedenti intese sottoscritte nel corso del 2021. La normativa emergenziale anti covid aveva difatti previsto la possibilità di uscire in Naspi anche con dimissioni volontarie a determinate condizioni; dal primo gennaio 2022 torna invece in vigore la vecchia e consueta normativa che, per accedere alla Naspi, necessita l’accordo sindacale nell’abito formale di una procedura di licenziamenti collettivi".

Lo affermano in una nota congiunta Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr che quindi annunciano: "La prossima settimana, prevedibilmente martedì primo febbraio, Stellantis
aprirà la procedura di dichiarazione di esuberi
a cui seguiranno specifici accordi nazionali,
salvo il caso in cui una società abbia una sola unità produttiva e di conseguenza è richiesto
dalla legge l’accordo in sede locale.

In ogni caso gli accordi stabiliranno il criterio esclusivo della non opposizione; quanto agli incentivi l’importo sarà quello già pattuito nelle precedenti intese. L’incontro sindacale prevedibilmente avverrà il 3 febbraio, giorno in cui ci saranno peraltro resi noti i risultati del premio di efficienza di quest’anno".

IL MONITO DELLA FIOM

Intanto Pierluigi De Filippis Rls della Fiom-Cgil interviene su quanto accaduto oggi (LEGGI QUI: Manca il materiale, Fca manda a casa gli operai). Spiega il sindaclista: "Alle 11,15 gli operai del montaggio e collegati sono stati mandati a casa per mancanza materiale, che doveva arrivare ma non è arrivato; sì perché da un po’ di tempo si lavora al “just end time” e quindi al minimo incidente di percorso la merce non arriva a destinazione. Ma la preoccupazione di chi tutela la salute e sicurezza dei lavoratori è tanta. Da tempo diciamo che i carichi di lavoro e le comunicazioni che non si lavora dall’oggi al domani, ledono lo stato psicofisico del lavoratore.

Questa mattina infatti all’uscita (11,15), tantissimi lavoratori lamentavano l’episodio con tanta rabbia e dicevano di essere molto sfiduciati da queste situazioni e non solo. Solidarietà dall’Rls e dalla Rsa della FIOM-CGIL a tutti i lavoratori ma soprattutto a quelli che viaggiano in pullman e che hanno dovuto aspettare fuori i cancelli dalle 11,15 alle 14,15 che partissero i pullman per raggiungere le proprie destinazioni. Malumore generale! A pagare sono sempre e solo i lavoratori".





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