Stellantis riaccende i motori. Con l'incognita Covid

Stellantis riaccende i motori. Con l'incognita Covid
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 08-01-2022 00:00

ECONOMA - Lunedì si prevede un alto tasso di assenteismo tra gli operai a causa di contagi e quarantene. La direzione aziendale: "I lavoratori di tutti i settori vadano in soccorso della catena di montaggio". Ecco i dettagli

A partire da ieri 7 gennaio 2022 si sono pian piano riaccesi i motori dello stabilimento Fca di Piedimonte San Germani. Nella giornata del 7 gennaio c’è stato l’avviamento degli impianti di lastratura e verniciatura. Il rientro sulla catena di montaggio è invece previsto per lunedì, 10 gennaio a quasi un mese dall’ultimo giorno di lavoro del 2021. Tra ferie, par e solidarietà lo stabilimento pedemontano, e di conseguenza il suo indotto, è rimasto con i motori spenti per oltre tre settimane.

Inevitabilmente il rientro in fabbrica sarà caratterizzato da quelle che sono le normative Covid aggiornate agli ultimi decreti: super green pass per gli over 50 e green pass base per tutti. L’impennata di contagi inevitabilmente vede coinvolto anche lo stabilimento Stellantis di Cassino: in tanti hanno già comunicato l’assenza perché in quarantena obbligatoria o, in qualche caso, perché risultati positivi al Covid in questi giorni. Per questo motivo la dirigenza aziendale ha già diramato una nota per allertare tutti i reparti: se necessario, le unità oggi impegnate in altri settori, dovranno necessariamente convogliare al Montaggio fino a quando sarà necessario. Sul fronte più strettamente sindacale, il clima è altrettanto teso.

Il segretario della Fiom tuona contro il Governo: “Draghi e Orlando non danno copertura economica per i lavoratori in quarantena. Con la manovra precedente abbiamo dovuto fare l’impossibile per ottenerla, ma evidentemente continuano a non occuparsi dei lavoratori più fragili. Continueremo a batterci per ottenerlo ma questo non è certo il governo migliore”. Sindacati preoccupati anche per il futuro dello stabilimento: Ferdinando Uliano della Fim-Cisl torna a chiedere che ci sia la convocazione di un tavolo prima della presentazione del piano industriale di marzo.

Argomenta il sindacalista: “E’ necessario assicurare gli stati di avanzamento positivi degli impegni già presi con gli accordi sottoscritti a livello decentrato o comunicati come anticipazioni del Piano Industriale: Melfi, Polo Torinese, Enti Centrali, la Gigafactory e le motorizzazioni di tutti i veicoli commerciali a Pratola Serra. Nello stesso tempo si deve aprire un confronto a tutto campo, per tutti gli stabilimenti e tutte le strutture/enti di servizio per i quali non abbiamo avuto ancora avuto risposte positive o per le quali rimangono delle incertezze, con l’obiettivo di ottenere una prospettiva industriale e occupazionale per ogni realtà”.





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