"La povertà che vediamo non può e non deve lasciarci indifferenti"

"La povertà che vediamo non può e non deve lasciarci indifferenti"

SOCIALE - Si è tenuto ieri mattina un momento di preghiera presieduto dal Vescovo Gerardo Antonazzo. Il sindaco Salera ha sottolineato la generosità di tanti e ringraziato i cittadini solidali “pronti a tendere la mano a chi non può. Il 26 dicembre nella parrocchia di San Giovanni la festa della Sacra Famiglia Di Nazareth

di Francesca Messina

Si è tenuto ieri mattina, in occasione del Santo Natale, un momento di preghiera presieduto dal Vescovo di Sora, Cassino, Aquino e Pontecorvo S. E. Gerardo Antonazzo. Presso la Chiesa di Sant'Antonio di Padova di Cassino, l'Alto Prelato ha letto il messaggio del Santo Padre per la giornata mondiale dei poveri: "Questa pandemia è giunta all'improvviso e ci ha colto impreparati, lasciando un grande senso di disorientamento. La mano tesa verso il povero tuttavia non è giunta improvvisa. Essa piuttosto offre la testimonianza di come ci si prepara a riconoscere il povero per sostenerlo nel tempo della necessità. Non ci si improvvisa strumenti di misericordia. È necessario un allenamento quotidiano che parte dalla consapevolezza di quanto noi per primi, abbiamo bisogno di una mano tesa verso di noi.

Questo momento che stiamo vivendo ha messo in crisi tante certezze ci sentiamo più poveri è più deboli perché abbiamo sperimentato il senso del limite e la restrizione della libertà. Abbiamo maturato l'esigenza di una nuova fraternità capace di aiuto reciproco e di stima vicendevole. Questo è un tempo favorevole per sentire nuovamente che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che abbiamo una responsabilità verso gli altri e verso il mondo. "Tendi la mano al povero", dunque è un invito alla responsabilità come impegno diretto di chiunque si sente partecipe della stessa sorte". Presente il sindaco Enzo Salera. Il Vescovo è stato accolto dai sacerdoti don Benedetto Minchella e don Francesco Vennitti.

Nel suo breve intervento il Sindaco ha sottolineato la generosità di tanti e ringraziato i cittadini solidali “pronti a tendere la mano a chi non può”. Ha ricordato come il Comune sia attento ai più deboli. a tal proposito ha richiamato, tra gli impegni assunti, la consistente somma del Fondo di solidarietà alimentare destinata alla Caritas diocesana e alla Casa della Carità. “Un qualcosa mai fatto prima verso le persone che versano in grave marginalità sociale – ha detto - perché la povertà che vediamo non può e non deve lasciarci indifferenti ”.

FESTA A SAN GIOVANNI

La parrocchia di San Giovanni Battista di Cassino ha organizzato per domenica 26 dicembre alle ore 11 la festa della Sacra Famiglia Di Nazareth. Il tema della giornata abbraccia la seguente riflessione: "per cosa affidereste la vostra famiglia alla sacra famiglia di Nazareth?". Chiunque voglia farlo può raccontarlo attraverso un disegno, una cartolina​ una preghiera o nelle forme che più preferisce ed imbucare il "lavoretto" fino al 25 dicembre nella cassetta che si trova in Chiesa.


Tutte le vostre intenzioni saranno esposte e benedette dal parroco don Giovanni nella messa delle ore 11 celebrata domenica 26 dicembre, giorno in cui ricorre la festività della famiglia di Nazareth.


"Ci viene affidata La famiglia di Nazareth come esempio - ha spiegato il parroco don Giovanni De Ciantis​ - e sappiamo che la famiglia di Nazareth fin da subito ha avuto le sue difficoltà, come per esempio nel riconoscersi coppia, la difficoltà della genitorialità, quella di portare alla luce un Bambino in una degna dimora. Tutti sappiamo che avevano avuto problemi a trovare l'alloggio. Non si trovava un posto libero per Gesù e la tradizione vuole che in una grotta in una capanna, Gesù fu deposto in una mangiatoia e riscaldato dal bue e l'asinello. Speriamo che i nostri cuori siano caldi ed accolgono Gesù.

Nelle famiglie spesso assistiamo a tante situazioni di difficoltà, di sofferenza, come la mancanza di lavoro e quindi di risorse economiche, la mancanza di un giocattolo, la perdita di una persona cara, la scoperta di una malattia del corpo e dell'anima. La chiesa è anche una famiglia tra le famiglie. Invitiamo tutti quindi ad esporre attraverso una lettera, un disegno o altre forme una riflessione sulla sacra famiglia di Nazareth ed imbucarle nell'apposita cassetta che troverete in chiesa. Oltre alla tradizionale benedizione delle famiglie verranno benedetti anche tutti gli elaborati che avete messo nella cassetta. Poi valuteremo se metterli tutti insieme in un apposito calderone e se il tempo lo permette le potremo far bruciare, così come il fumo sale al cielo, come se fosse incenso, come se quelle preghiere salissero direttamente nel cuore di Dio, nella famiglia di Nazareth".





Articoli Correlati