Cassino è la culla della lingua italiana e lo rivendica con orgoglio

Cassino è la culla della lingua italiana e lo rivendica con orgoglio
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 17-12-2021 00:00

LA GIORNATA - Inaugurata stamane, all'inizio della strada che collega la città con il monastero benedettino, una stele che riporta la rievocazione della formula del giuramento contenuto nel Placito cassinese del 960 e l’epigrafe del verso 37 del Canto XXII del Paradiso. Tutti i dettagli

Inaugurati questa mattina, all’inizio della strada per Montecassino, dal sindaco di Cassino, Enzo Salera, dall’Abate Dom Donato Ogliari, dal presidente del Centro Documentazione e Studi Cassinati, Gaetano De Angelis Curtis e dal presidente onorario, Emilio Pistilli, una stele a ricordo delle origini della lingua italiana e l’epigrafe del verso 37 del Canto XXII del Paradiso di celebrazione di Dante Alighieri nel settecentesimo anniversario della scomparsa del sommo poeta.

Presenti tra gli altri l’assessore alla Cultura, Danilo Grossi, la presidente del Consiglio comunale, Barbara Di Rollo, il presidente della commissione Cultura, Fabio Vizzacchero, i consiglieri Bruno Galasso, Alessandra Umbaldo, Rosario Iemma, Edilio Terranova, l’architetto Giacomo Bianchi e l’ing. Arturo Gallozzi, nonché vari esponenti del Centro Documentazione e Studi Cassinati.

E’ seguito poi nella Sala degli Abati, al Palagio Badiale, il convegno di studi su “Cassino, la cultura benedettina e l’Italiano”. Nell’aprire i lavori, il prof. De Angelis Curtis, presenti anche numerosi studenti, a proposito della stele, ha spiegato che essa riporta la rievocazione della formula del giuramento contenuto nel Placito cassinese del 960 “Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene trenta anni le possette parti Sancti Benedicti”. E’ uno dei primi esempi di frase in lingua volgare attestata su un documento ufficiale e quindi della nascita della lingua italiana. La stele è realizzata in perlato Royal.

L’epigrafe riporta invece il verso 37 del Canto XXII: “Quel monte a cui Cassino è nella costa”.

“L’atto di affidamento e l’inaugurazione dei due manufatti – ha detto il professore De Angelis Curtis – coronano un progetto fortemente voluto e perseguito negli anni dal Cdsc e si collocano nella scia di analoghe e importanti iniziative intraprese, quali la collocazione a Cassino di nove blocchi di pietra, documenti forti e permanenti della storia della città”. Ha poi ringraziato l’Amministrazione comunale e l’Abbazia per la disponibilità e il sostegno offerto al progetto.

Nei saluti istituzionali, l’assessore alla Cultura, Danilo Grossi, si detto orgoglioso e nel contempo emozionato per quanto fatto oggi, qualcosa che richiama elementi forti della storia di Cassino. “Si tratta del punto di partenza di un percorso – ha detto – che intendiamo proseguire. Ha plaudito alla presenza degli studenti al convegno, quello odierno, di altissimo profilo. La lingua italiana è nata qui cosa che va richiamata con forza”. Ha ringraziato poi l’Abate e il presidente della Banca Popolare del Cassinate, Vincenzo Formisano.

Ringraziamenti ripresi dopo da Fabio Vizzacchero che ci ha tenuto anche a salutare i presenti ad un evento “così significativo e importante”.

L’Abate ha lodato la tenacia del Centro Studi ed ha richiamato due elementi: l’uno, il filo invisibile che lega l’Abbazia alla città di Cassino; l’altro, l’aspetto prettamente linguistico. Riferendosi al Placito e al verso di Dante, ha detto che si tratta di due elementi di grande valore linguistico e storico che ci parlano della nostra lingua”.

Il Sindaco ha portato il saluto anche della città che, ha detto, “ saprà apprezzare e, per certi aspetti, anche essere orgogliosa di veder posto all’ingresso della via per Montecassino due “documenti” forti, che ricordano ai tanti turisti diretti all’Abbazia che qui è nata la lingua italiana e che la nostra città è nel novero di quelle conosciute e citate da Dante”. Salera ha ricordato poi la sua andata a Ravenna, invitato dal sindaco di quella città, in occasione della celebrazione dei 700 anni della morte del sommo poeta.

Di alto profilo culturale ed umano l’intervento in collegamento viedo-audio da Pescocostanzo del prof. Francesco Sabatini, accademico emerito e presidente onorario dell’Accademia della Crusca.

Sono seguite poi le relazioni del prof. Roberto Gamberini dell’Unicas su “Letteratura e cultura latina all’epoca dell’abate Aligerno e della rinascita dell’abbazia”, e del prof. Domenico Proietti, dell’Università degli Studi della Campania “L.Vanvitelli” su “ I placiti cassinesi del X secolo tra lingua, diritto e toponomastica”.





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