Fiammetta: amore misterioso di Giovanni Boccaccio

Fiammetta: amore misterioso di Giovanni Boccaccio
di autore Redazione - Pubblicato: 05-12-2021 00:00

RUBRICHE - Donna dal nome peculiare nonché protagonista del Decameron è un personaggio che ha affascinato e che continua ad affascinare cultori della letteratura, insegnanti, allievi e giovani che si approcciano allo studio del poeta. L'analisi di Vanessa Carnevale

Fiammetta, donna dal nome peculiare nonché protagonista del Decameron di Boccaccio è un personaggio che ha affascinato e che continua ad affascinare cultori della letteratura, insegnanti, allievi e giovani che si approcciano allo studio del poeta. Storici e studiosi individuano la figura della musa di Boccaccio in Maria, la bellissima figlia di Roberto D’Angiò. Il nome attribuitole è un riferimento all’ardore che ella suscita nel petto del poeta: lo stesso che Napoli ha acceso con le sue mille o più sfumature. Possiamo affermare che La nobildonna rappresenta il punto in cui culminano tutti i sentimenti provati da Boccaccio per la città, divenendo emblema della sua vibrante energia e simbolo di quella soffusa tenerezza che caratterizza l’essere umano e che, quando tocca lo spirito, lo eleva verso il cielo.

Fiammetta è uno dei dieci personaggi che, nel Decameron di Boccaccio, si rinchiudono in una casa per dieci giorni, per sfuggire alla peste nera. Durante la loro permanenza nella casa si racconteranno a turno delle novelle. Gli altri giovani che le faranno compagnia dentro la casa saranno: Filostrato, Pampinea, Filomena,Elissa, Emilia, Lauretta, Neifile, Dioneo e Panfilo; Proprio tra quest’ultimo e la bella Fiammetta sboccia l’amore, un amore che porterà alla sofferenza della protagonista poiché il giovane (spostandosi durante un viaggio da Napoli a Firenze), tradirà la donna amata. Nel prologo alla Elegia di Madonna Fiammetta è un ottimo esempio della prevalenza della tematica amorosa e della capacità di penetrazione psicologica: l’Elegia si presenta infatti come un lungo monologo, che vede al centro la narrazione in prima persona la donna che rivolge qui un appello esplicito alle giovani innamorate che la stanno leggendo, lamentando come questa sofferenza sia aggravata dal fatto che non può manifestarla, essendo sposata. Con il marito finge allora di essere ammalata e lui, premuroso e amorevole, cerca di curarla in tutti i modi. C’è quindi un dolore d’amore, che è accresciuto dalla situazione matrimoniale.

L’opera è caratterizzata da due grandi novità:

• Profondissima analisi psicologica: un critico aveva parlato di “scandalosa modernità”. È una donna sposata, che però non chiede mai perdono per aver infranto il vincolo matrimoniale, ma cerca un riscatto da questa sua sofferenza attraverso la letteratura, attraverso lo scrivere e il confessarsi.

• Tradimento dell’uomo: per la prima volta è l’uomo a tradire, mentre in tutta la letteratura precedente l’uomo era l’innamorato, era l’uomo che sospirava, che osservava la donna. La donna era altezzosa, non rivolgeva il saluto, non ricambiava l’amore. Era sempre l’uomo a essere “servus amoris”, cioè schiavo dell’amore. Qua invece per la prima volta Panfilo la dimentica velocemente ed è lei a soffrire per amore. Quella che nella classicità veniva chiamata “militia amoris”, cioè battaglia d’amore, è riferita adesso alla donna e non più all’uomo.

-Forse proprio per questo ho deciso di parlare di Fiammetta, perché per troppo tempo siamo state considerati deboli anche nel provare dei sentimenti, perché anche ad amare e a soffrire è stato sempre più gagliardo l’uomo. Fiammetta invece smentisce tutto questo, l’eroina che soffre e che dovrà combattere e vincere questa militia amoris è lei.





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