ECONOMIA - Sindacati sulle barricate. Uliano: "Migliaia di posti di lavoro a rischio". A Cassino il grido d'allarme di di De Filippis durante il convegno sulla crisi Stellantis: "In fabbrica c'è incertezza e paura e si vive alla giornata"
Quinto giorno di stop nel mese di novembre per lo stabilimento Fca Cassino Plant che supera così gli 80 giorni di stop totale dall’inizio dell’anno. Nella giornata di ieri è infatti giunta comunicazione che lunedì i cancelli resteranno chiusi a causa della mancanza dei semiconduttori.
Il settore dell’automotive appare in forte crisi e i sindacati tornano quindi ad alzare la voce. Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive e Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil spiegano: “L’aumento al ricorso agli ammortizzatori sociali, l’assenza di un piano industriale e la mancanza di forniture, stanno impattando negativamente sui salari e determinando una incertezza sul futuro dei lavoratori di Stellantis e delle aziende dell'indotto a partire dalla Marelli. Chiediamo un confronto con il Presidente del Consiglio ed i Ministri competenti per avere un provvedimento straordinario e risorse dedicate per un piano della transizione che promuova l’occupazione e garantisca la riduzione delle emissioni dei veicoli e nel ciclo produttivo accorciando la filiera e impedendo le delocalizzazioni”.
Dalla Fim-Cisl si leva invece la voice di Ferdinando Uliano che allo stesso modo esprime preoccupazioni, e dice: “La FIM non assisterà in silenzio al declino di uno dei settori industriali più importanti del nostro Paese e al conseguente impatto negativo sull’occupazione. In Italia il già previsto cambio delle motorizzazioni mette a rischio oltre 60.000 posti di lavoro. Nonostante le denunce e le sollecitazioni di Sindacato e imprese, nella legge di stabilità il Governo non ha previsto nessun intervento a sostegno di un settore travolto dai cambiamenti causati dalla transizione energetica ed ecologica, come pure nessun finanziamento a riguardo è previsto attraverso il PNRR. Per questo condividiamo le preoccupazioni espresse da Anfia e da altre associazioni del settore. Bisogna evitare le ricadute negative sull’occupazione, le cui dimensioni rischiano di essere drammatiche per il Paese”.
Ieri, inoltre, nella sala Restagno del Comune di Cassino si è svolto un convegno sulla crisi Stellantis a cui hanno preso parte diversi esponenti del mondo sindacale locale. Pierluigi De Filippis, Rls della Fiom-Cgil, nel suo intervento ha evidenziato: "Il ritardo del Grecale, che tra l'altro da solo non satura l'intero stabilimento, e i continui recuperi giornalieri su Giulia e Stelvio per materiale mancante, non ci fanno presagire un futuro migliore. In questi giorni si definita la salita produttiva a 370 vetture su un unico turno, ma lavorando su un turno unico vengono a mancare 130 euro mensili ai lavoratori. In fabbrica c'è incertezza e paura e si vive alla giornata".
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