I falsi ricordi e il caso emblematico di Deli Strummer

I falsi ricordi e il caso emblematico di Deli Strummer
di autore Redazione - Pubblicato: 14-11-2021 00:00

RUBRICA - Oggi Vanessa Carnevale ci fa fare un viaggio nella memoria, e ci fa riflettere sull'importanza di non giudicare

di Vanessa Carnevale

Quando ci si imbatte nella parola “testimonianza” dapprincipio non ci si rende conto del peso che quest’ultima porta su di sé e del potere che, un atto come quello del testimoniare, esercita.

Con una parola la vita di un essere umano può subire una svolta: alcune volte in meglio, altre in peggio. Assolvere o condannare, premiare o castigare, liberare o imprigionare sono solo alcuni dei possibili scenari che potrebbero cambiare la vita di un individuo.

Accade di fatto che semplici parole, ricordi sfumati, suoni leggeri, profumi inebrianti, luoghi familiari e volti sconosciuti inizino a riproporsi nella mente del testimone e vadano a plasmare il suo racconto, conferendogli una struttura e modellandolo nello stesso modo in cui le mani di un artigiano fanno con la creta. 

Eppure non tutti i vasi di creta hanno una forma ben definita e, anche al miglior artigiano, può capitare di produrre un vaso deforme e per nulla idoneo all’occasione. Ma perché capita questo? magari era distratto, magari nella stanza c’erano rumori che andavano a discapito del suo operato, magari era talmente sicuro di sé da aver dimenticato uno dei passaggi fondamentali.

Sono tanti i motivi e altrettanto numerose le cause dell'accaduto. Lo stesso vale per la testimonianza, perché anche una persona in buona fede potrebbe dichiarare qualcosa non conforme alla realtà, o non del tutto attendibile. Vuoti di memoria, fenomeni quali la confabulazione, la suggestione, i falsi ricordi e tutte le variabili chiamate in causa possono andare a complicare la faccenda e alterare la natura del ricordo.

Dunque cosa accade? Accade che in molti potrebbero subire condanne ingiuste e dei criminali potrebbero farla franca, questi come molti altri scenari in cui ci imbattiamo nel quotidiano anche solo accendendo la tv.  Parlare dei "falsi ricordi" è importante non soltanto per l’interesse (misto alla curiosità) che l’argomento in sé suscita, ma soprattutto per la complessità e la rilevanza che questo ha sia in ambito clinico che in ambito forense.

Questo tenendo sempre a mente che, anche nelle situazioni di buona fede, si potrebbero generare distorsioni della memoria che vengono create quando le persone sviluppano una serie di ricordi vividi e dettagliati di eventi che non hanno mai esperito; oppure, quando le persone confondono gli eventi che si sono verificati prima o dopo l’evento target, con l’evento stesso.

A maggior ragione quando si è chiamati a raccontare, testimoniare, riportare delle vicende così delicate. Suscita parecchio interesse la vicenda di Deli Strummer, una donna sopravvissuta all’orrore dei campi di sterminio nazisti, nota proprio per i suoi ricordi alquanto “discutibili”. Interrogata da Lawrence L.Langer, esperto di testimonianze sull’Olocausto, questa presentò difatti alcune lacune all’interno della sua testimonianza, tanto da portare lo stesso Langer ad esordire in questo modo:

“Non ho mai visto niente di simile prima. Mai. Non sto parlando di un vuoto di memoria. Sto parlando di una realtà inventata.”  

La donna, infatti, sosteneva di essere stata in cinque campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale, di essere stata imprigionata a Bergen-Belsen (dato falso) e di essere sopravvissuta 9 mesi ad Auschwitz (nonostante i registri tedeschi dimostrassero, di contro, che non sarebbe stata lì per più di otto giorni).

Inoltre sosteneva che il marito fosse deceduto (benché fosse vivo, seppur avendo divorziato) e addirittura arrivò a dire di essere entrata in una camera a gas per ben 5 volte, uscendone viva perché le guardie avevano aperto l'acqua invece del gas.

Gli storici dell'Olocausto contestarono il suddetto scenario definendolo logisticamente impossibile, dal momento che nei campi di concentramento le camere a gas non avevano allacci per l'acqua e, a rigor di logica, l'evento in sè era alquanto impossibile. Purtroppo, a causa della scarsa veridicità di quanto riportato e per la crescente mancanza di credibilità, la signora Strummer venne criticata da molti e, i tanti che prima la appoggiavano (amici compresi), iniziarono a prendere le distanze in quanto preoccupati che la crescente mancanza di credibilità di Deli potesse contaminare l'onesta testimonianza di altri sopravvissuti all’Olocausto.

Alla luce di quanto detto il mio invito a dare peso alla sfera psichica, a non giudicare, ad andare fino in fondo alle questioni e a leggere le situazioni in modo differente è più forte che mai.





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