Le foto di Cassino, tra palazzi nobiliari e macerie della guerra

Le foto di Cassino, tra palazzi nobiliari e macerie della guerra
di autore Redazione - Pubblicato: 13-11-2021 00:00

CULTURA - Domenica 14 novembre Ivo Sambucci inaugura la sua mostra fotografica su Cassino prima e dopo la seconda guerra mondiale alla chiesa di Sant'Antonio, alla presenza del vescovo Gerardo Antonazzo.

di Giulia Zaccardelli

Un viaggio tra le strade e i palazzi di Cassino prima della seconda guerra mondiale; per poi attraversare le macerie e le strade divelte dalle bombe del conflitto.

Questo tuffo nel passato è possibile grazie alla mostra fotografica di Ivo Sambucci, che esporrà il suo materiale alla chiesa di Sant'Antonio dal 14 novembre al 5 dicembre.

La location è simbolica: dopo la guerra, questa chiesa è stata la prima ad essere ricostruita, e con le nuove mura riedificate ha mandato un forte messaggio di speranza e rinascita in una città devastata dalle bombe e dalla distruzione.

A presenziare l'inaugurazione di domenica ci sarà S.E.R.ma Gerardo Antonazzo, vescovo della diocesi di Sora, Aquino, Cassino e Pontecorvo.

È proprio lui a ricordare la grandezza di Cassino, sia nei tempi dello splendore sia nella devastazione: "Ringrazio i curatori e l’editore per il pregevole Catalogo che esprime sulla carta ed imprime nel cuore l’importanza e la grandezza della nostra antica Città romana, ridotta in macerie dalle atrocità belliche, attraverso immagini rare e di particolare suggestione della Civitas Sancti Germani, denominata a partire dal XIX secolo Civitas Casini, rievocandone così le antiche origini imperiali.

Catturano l’attenzione le foto dei palazzi nobiliari, delle chiese imponenti ed artistiche, dell’ordine e del rigore urbanistico della Cassino anteguerra, ed immediatamente gettano nello sconforto quelle che ritraggono l’accanirsi della crudeltà che si presentava nel dopoguerra quale urbs violentata, peggiore di quanto si potesse immaginare. Case, chiese, strade, ponti, ferrovie ed edifici pubblici rasi al suolo. Proprio di questo suo tragico recente passato, sepolto ma non cancellato, Cassino è divenuta emblematicamente Città Martire."

Infine commenta le foto e la voglia di rinascita degli abitanti di Cassino: "Ogni guerra palesa sempre e soltanto l’imbruttimento dell’uomo, ed è causa di eventi avversi che rendono la sua esistenza tribolata. Un incessante e cruento bombardamento da entrambi gli opposti schieramenti belligeranti aveva sconvolto questa cittadina di antiche e nobili origini, cuore spirituale e culturale della “Terra di San Benedetto”.

Le foto che ritraggono la devastazione del monastero di Montecassino sembrano comunicare lo spegnersi del “faro di civiltà” che illuminava da secoli il territorio e che era considerato il centro propulsore del mondo cristiano d’Occidente. Poi appaiono le immagini postbelliche nelle quali, terminato l’assurdo martirio sociale ed urbano, dopo aver dato degna sepoltura ai morti e curato le ferite dei vivi, inizia l’inarrestabile fase di ricostruzione, immagini che accompagnano il lettore in un virtuale - ma non per questo meno reale - pellegrinaggio tra le macerie e le speranze di nuova vita.

Senza dubbio, i Cassinati uscirono dalla guerra con animo depresso e ferito. Ciò, tuttavia, non fiaccò la loro voglia di riscatto, facendo della nostra amata Città il simbolo della ripartenza di tutta l’Italia. "





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