Giustizia, c'è l'ok definitivo per i Referendum

Giustizia, c'è l'ok definitivo per i Referendum
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 31-10-2021 00:00

POLITICA - La Cassazione ha dato il via libera: esulta Mario Abbruzzese. Dalla cannabis all'eutanasia ecco gli altri quesiti in arrivo: ecco a che punto siamo. Caccia, raccolte 520.000 firme, ma si attende il via libera: il consigliere regionale della Lega Pasquale Ciacciarelli sferza il M5S. Tutti i posizionamenti sul territorio in merito ai vari argomenti

In primavera gli italiani saranno chiamati al voto per esprimersi su una serie di referendum su diverse tematiche. Non è escluso il "Referendum day" che accorpi in un'unica giornata elettorale tutti i quesiti. Ma non è detto che tutti gli argomenti per i quali in questi giorni i promotori stanno raccogliendo le firme possano avere il via libera definitivo ed essere poi oggetto di campagna referendaria e quindi di eventuali modifiche. Andiamo con ordine e vediamo a che punto sono i quesiti e quali sono le posizioni locali.

GIUSTIZIA

"Via libera ai sei referendum sulla Giustizia, promossi da Lega e Partito Radicale. L'ha stabilito la Corte Suprema di Cassazione, annuncia la Lega, accogliendo la richiesta dei consigli regionali di Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto. In particolare, i referendum riguardano la riforma del Csm, la responsabilità diretta dei magistrati, l'equa valutazione dei magistrati, la separazione delle carriere, i limiti agli abusi della custodia cautelare, l'abolizione del decreto Severino. A differenza degli altri Referendum che non hanno il sostegno di almeno 5 Regioni, ma si basano solo ed esclusivamente sulla raccolta firme, dopo il via libera della Cassazione non è più necessario il deposito delle firme previsto per domani.

Esulta l'ex consigliere comunale di Cassino, Mario Abbruzzese: "La Cassazione ha dato il via libera. Tutti noi abbiamo l'opportunità di cambiare la Giustizia! Appuntamento possibile già in primavera".

EUTANASIA

Le firme a sostegno dell'eutanasia legale sono state depositate in Cassazione l’8 ottobre: nei plichi portati a “Palazzaccio” dai promotori tra cui Marco Cappato e l’associazione Luca Coscioni, oltre 1,2 milioni di sottoscrizioni, di cui quasi 400mila online. Per la prima volta nella campagna di raccolta, infatti, è stata utilizzata anche la firma digitale. Il referendum sull’eutanasia abroga un altro articolo del Codice penale, il 579, che punisce l’omicidio di consenziente. La legge che ne uscirebbe renderebbe lecito il suicidio assistito anche in persone che non ricadono nelle condizioni indicate dalla sentenza della Consulta del 2019 (per esempio le persone depresse).

Sul territorio il Referendum è promosso dal movimento Pop di Danilo Grossi e Claudio Donatelli e dall'avvocato Giuseppe Martini insieme con il comitato "Coscioni": tutti già pronti per la campagna referendaria non appena arriverà il via libero definitivo.

CANNABIS

Depositate in Cassazione lo scorso 28 ottobre le 630mila firme raccolte per richiedere il referendum sulla legalizzazione della Cannabis. I promotori hanno realizzato un piccolo sit-in davanti il tribunale, prima di entrare con una delegazione. "La Cannabis appartiene alla cultura italiana da anni e oltre sei milioni la consumano. Stiamo cercando di intervenire sulla legge del 1990, in particolare sulla parte che prevede l'ingresso nel circuito penale chi coltiva e chi usa canapa", ha spiegato Marco Perduca, presidente del comitato promotore. "E' una legge schizofrenica - ha aggiunto la senatrice di Più Europa Emma Bonino - Ho il diritto di farmi una canna, ma per ottenerla devo rivolgermi a un pusher".

Sul territorio chi è certamente pronto a fare campagna referendaria, ma per opporsi alla legalizzazione della Cannabis, e non certo a favore del Referendum, è la comunità Exodus di Luigi Maccaro.

CACCIA

Sono state depositate ieri le 520.000 firme raccolte da inizio luglio. Un giorno speciale per tutti i volontari che in questi mesi hanno lavorato al referendum. "Sono stati mesi impegnativi, tra tante difficoltà ma con tanto entusiasmo. Nei prossimi mesi avremo riscontro dalla Corte di Cassazione per la validità delle firme e a seguire ci sarà la Corte Costituzionale. Se si raggiungesse il quorum -dicono i promotori -– la legge 157 tornerebbe alla sua vera natura cioè quello della tutela della fauna selvatica e vieterebbe la caccia in ogni dove ed in maniera totale costringendo le amministrazioni a trovare soluzioni ‘ecologiche' cioè naturali e senza uccisioni nella gestione degli animali selvatici".

Il quesito propone di abrogare parzialmente la legge in materia, la numero 157 del 1992, per vietare l'attività di caccia e sancirne il divieto. "Sono stati tanti – spiegavano i promotori all'avvio della raccolta firme – i tentativi di presentare in Parlamento alcune modifiche ai troppi privilegi riservati solo ai cacciatori, evidenziando, nel tempo, sempre una maggiore presa di coscienza tra la popolazione e soprattutto tra i giovani, del rifiuto della caccia e della violenza nei confronti degli animali".

Sul territorio il Referendum è sostenuto da molti esponenti del M5S, in particolar modo dal deputato ciociaro Luca Frusone. A schierarsi al fianco dei cacciatori è invece il consigliere regionale della Lega Pasquale Ciacciarelli: si annuncia una campagna referendaria molto accesa, ma prima si attende, come per gli altri Referendum, il via libera definitivo. Ad oggi, l'unico argomento (che raggruppa 6 quesiti) sul quale certamente dovranno esprimersi gli italiani in Primavera riguarda la Giustizia.





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