Ogni parola che sapevo

Ogni parola che sapevo
di autore Redazione - Pubblicato: 13-10-2021 00:00

CULTURA - Andrea Vianello, direttore di Rai News 24, racconta la storia del suo ictus nel libro presentato al Palagio Badiale

di Giulia Zaccardelli

Venerdì 8 ottobre le parole sono state protagoniste alla presentazione del libro di Andrea Vianello, direttore di Rainews24.

Il Palagio Badiale ha ospitato l'evento, promosso da Anna Teresa Formisano, responsabile dei rapporti istituzionali della Fondazione Santa Lucia, e dall'assessore alla cultura Danilo Grossi, e moderato dalla giornalista Elena Pittiglio, con i saluti iniziali del sindaco Enzo Salera, durante il quale Andrea ha raccontato la sua storia.

Una storia di morte e di rinascita, di inciampi e sollevamenti, di cadute e di braccia tese per aiutare. Nel suo libro "Ogni parola che sapevo", ha raccontato il suo punto e a capo: il 2 febbraio 2019, all'età di 57 anni, un ictus lo colpisce a colazione, mentre sta mangiando latte e biscotti.

La mano destra non si muove, le parole hanno un suono assurdo: Andrea parla, ma quello che dice è incomprensibile. Da questo momento in poi la vita ha iniziato ad essere scandita dal rintocco dei secondi; appesa alle lancette di un orologio che avanza senza tregua, dove uno scatto in più o in meno segna la linea di demarcazione tra la vita e la morte.

Andrea racconta l'operazione, sdraiato in sala operatoria circondato da medici ed infermieri, e una luce al neon che lentamente scompare, mentre tutto intorno diventa sempre più buio. Si è trattato di un'ischemia cerebrale al lato sinistro del cervello, causata da una dissecazione della carotide. Termini scientifici complessi, che hanno sottratto ad Andrea la capacità di parlare.

Alla presentazione del libro il direttore di Rai News 24 parla, ride, ed è difficile immaginare quest'uomo, visto tante volte condurre Mi manda Rai Tre, che non riesce ad articolare una parola, lui che con le parole ci ha sempre vissuto. Racconta il suo percorso riabilitativo alla Fondazione Santa Lucia, la difficoltà di farsi vedere debole dai suoi tre figli, l'impossibilità di chiamarli per nome. E parla dell'amore della moglie Francesca, che gli è stata vicino durante tutto questo viaggio che lo ha portato ad imparare parole nuove, a ritrovare la piacevolezza per la scoperta.

Il percorso riabilitativo è stato lungo, e gli ha richiesto grandi sacrifici: primo tra tutti mettersi in dubbio. Non solo reimparare a parlare, ma anche a vivere una vita diversa, fatta di piaceri più semplici, di gusti nuovi, di sensazioni più intime. Una vita che sa di sfida, ma anche di riconquista. Andrea sa che gli incespichi e le cadute sono dietro l'angolo, ma la consapevolezza di questa debolezza lo rende ancora più forte.





Articoli Correlati