Stellantis, sindacati sulle barricate. Stipendi bassi e futuro incerto

Stellantis, sindacati sulle barricate. Stipendi bassi e futuro incerto
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 30-09-2021 00:00

ECONOMIA - A Piedimonte un infuocato direttivo dei metalmeccanici dell'Ugl. Minotti e Cavacece: "I segnali per Fca Cassino Plant non sono affatto incoraggianti"

Il consiglio direttivo dei metalmeccanici dell'Ugl

Riunione infuocata a Piedimonte San Germano per il consiglio direttivo dell’UGL Metalmeccanici di Frosinone sulla questione Stellantis.

Il Segretario Gerardo Minotti ed il responsabile Stellantis Mario Cavacece hanno annunciato battaglia esprimendo preoccupazione profonda nei confronti di quanto sta accadendo al settore automotive in Italia che, con la nascita della nuova holding, appare sulla via di una crisi irreversibile dopo i tagli pesanti alle risorse, ai posti di lavoro, agli stipendi e la dislocazione all’estero di linee di produzione.

Il prossimo 11 ottobre è prevista una riunione al ministero: “Stellantis deve chiarire quale futuro ha in mente per lo stabilimento di Piedimonte San Germano e per gli altri siti italiani. I segnali non sono affatto incoraggianti – spiegano Minotti e Cavacece – e vanno nella direzione sbagliata: oggi a Cassino Plant abbiamo tremila dipendenti con contratti di solidarietà che percepiscono stipendi bassi.

Non si produce più a ciclo continuo da quando il turno notturno è stato soppresso, la sola Maserati Grecale non basta, occorrono altri segmenti ad alto volume se si vuole davvero tenere aperto lo stabilimento. Oggi – continuano i due sindacalisti UGL – tutti si riempiono la bocca parlando di elettrificazione come il futuro dell’automotive. Noi pretendiamo che si parli invece del presente e che qualcuno si faccia carico dei problemi attuali degli addetti i quali oggi hanno bisogno di stipendi più alti e di certezze per arrivare a fine mese. Dopo aver risolto questi problemi possiamo anche parlare di futuro”.

L’UGL Metalmeccanici chiede l’intervento diretto del Governo: “Vorremmo ricordare che Stellantis ha al suo interno il governo francese con una quota del 10%, che finanzia e detta i tempi e i modi dei nuovi investimenti, favorendo il proprio territorio a scapito di quello italiano. Ecco perché noi diciamo che occorre un intervento di Draghi e Giorgetti per pareggiare il peso politico all’interno dell’azienda ed evitare ulteriori penalizzazioni al nostro comparto. A noi fanno piacere i tanti tavoli permanenti che si sono aperti ma soltanto un intervento pesante del nostro premier e del ministro può arginare la deriva”.

Duro anche il commento del Segretario Provinciale UGL Frosinone Enzo Valente: “Il tavolo permanente di confronto su Stellantis va bene ma è opportuno capire a cosa è finalizzato. L’azienda non potrà mai garantire i livelli occupazionali delle precedenti gestioni.

Occorre pensare ad un’economia diversa che non si basi solo sull’automotive, sfruttando le risorse del PNRR, seguendo le indicazioni che il piano stesso fornisce per rendere più attrattivo il nostro territorio”.





Articoli Correlati