IL PARADOSSO - Il rettore Giovanni Betta ringrazia il giovane che si è impegnato per dare risalto all'ateneo di Cassino. L'amministrazione regionale da cui dipende, invece, gli riserva un provvedimento disciplinare. Ecco perchè
Viviamo in un Paese di contraddizioni, questo è ormai noto. Ma sinceramente, quello che è capitato ad un giovane dipendente di un ente pubblico con sede anche a Cassino, ha dell'incredibile.
I fatti Il giovane, spendendo le sue ferie senza alcun contributo pubblico, quindi con i suoi soldi, ha girato decine di Paesi, soprattutto quelli in via di sviluppo tra cui India, parte dell'Africa e tanti altri. In questi suoi viaggi ha promosso l'Università di Cassino, la sua competitiva offerta formativa, i suoi ottimi docenti. Ha partecipato a convegni, talk show televisivi sempre con il sol per noctem nel cuore. Giova ripetere: il tutto di tasca propria, spendendo il suo congedo ordinario. I risultati si sono visti: il giovane è riuscito a far approdare nella Città Martire probabilmente molti studenti stranieri (di questi tempi, oro che cola per qualsiasi ateneo).
I ringraziamenti Il Magnifico rettore Giovanni Betta ha ringraziato il giovane con una bella lettera, dove si legge: "Certo di interpretare i sentimenti non soltanto miei ma, di tutta l'università di Cassino mi congratulo per il pregevolissimo lavoro svolto in occasione dei suoi viaggi in India e in Ghana… " La lettera continua con il ribadire l'offerta formativa dell'ateneo e Betta chiude scrivendo: "Il suo contributo è stato pertanto prezioso… "
La beffa Ed ecco la italica contraddizione. L'amministrazione regionale da cui dipende il giovane lo ha punito con un provvedimento disciplinare. Il motivo? Avrebbe dovuto comunicare la sua presenza in tv o a convegni ed altri eveti alla sua amministrazione. La vicenda lavorativa si chiarirà nelle sedi opportune, l'unica cosa che ci viene in mente è la celebre frase "noli esse justum multum". Non bisogna punire sempre e per forza!
S. T.
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