"Dune" approda sul grande schermo

"Dune" approda sul grande schermo
di autore Redazione - Pubblicato: 16-09-2021 00:00

CULTURA - Giochi di potere, trame di palazzo, equilibri delicati tra i vari elementi che compongono il nuovo ordine mondiale, la potenza della natura e della mente umana portata all’ennesima potenza: in Dune c’è dentro tutto questo e molto altro, è per questo che dopo cinquanta anni siamo ancora ansiosi di vederlo al cinema. Da oggi

“Senza Dune, Guerre Stellari non sarebbe mai esistito.”

(George Lucas)

di Marco Violi*

Cosa rende un romanzo così speciale, da permettergli di influenzare cultura e controcultura a più di mezzo secolo dalla sua pubblicazione? Era infatti il 1965 quando “Dune” di Frank Herbert usciva per la prima volta nelle librerie statunitensi e, da allora, il fascino di quelle pagine non è mai scemato.

Perché? Come è possibile? Eppure la maggior parte di voi non ne avrà sentito parlare fino all’anno scorso, quando il film di Denis Villeneuve sarebbe dovuto uscire nelle sale (poi rimandato causa pandemia).

Alejandro Jodorowski stava per farne un film già negli anni ’70. Avrebbero partecipato: Salvador Dalì, Orson Welles, Pink Floyd, Tangerine Dream, H.R. Geiger, Moebius. Insomma: i migliori esponenti della comunità artistica del tempo erano disposti a spendere mesi per lavorare sul film di un romanzo di fantascienza uscito meno di dieci anni prima.

Alla fine i diritti se li aggiudicò Dino De Laurentiis che assegnò la regia a un giovane David Lynch, che però non ne trasse il capolavoro che tutti si aspettavano.

A questo, peraltro, partecipò anche Carlo Rambaldi, ideatore dell’Historiale di Cassino.

Ciononostante, lo charme di “Dune” non fu scalfito. Nel corso degli anni abbiamo poi visto talmente tanti film e serie tv che, senza Dune, non sarebbero mai esistiti, da averne perso il conto. La differenza tra questi e Guerre Stellari sta solo nel fatto che Lucas ebbe il coraggio di riconoscere ad Herbert, se non soldi, almeno il merito.

Non crediate però che “Dune” e “Guerre Stellari” siano più simili di “Il Trono di Spade” e “Harry Potter”: il semplice fatto che ci sia un pianeta deserto e qualche astronave non li rende uguali.

L’ambientazione

Dune è ambientato in un futuro lontanissimo. L’umanità ha dovuto liberarsi dal giogo delle Macchine con un conflitto chiamato Jihad e la religione più diffusa vieta la costruzione di intelligenze artificiali.

Il sistema di governo è tornato quello feudale, con un Imperatore al comando e varie casate nobiliari che governano uno o più pianeti e che sono in perenne lotta tra loro per guadagnare potere e influenza nell’Impero, del quale il pianeta più importante è Arrakis, dal cui soprannome, “Dune”, viene il titolo del romanzo.

Arrakis è un ammasso di sabbia sul quale non si trova traccia di acqua allo stato liquido. Tuttavia è l’unico pianeta sul quale si trova la Spezia, che viene estratta dal terreno come petrolio, col rischio di essere mangiati dai colossali vermi delle sabbia che popolano il deserto di Dune. A differenza del petrolio, però, la Spezia non è un carburante, ma una droga che dà la chiaroveggenza: è quindi fondamentale per coprire le distanze che separano i mondi dell’Impero senza correre rischi. Senza Spezia non c’è Impero, quindi chi controlla la Spezia controlla l’universo.

Il pianeta Arrakis è governato da tempo immemore dalla casata degli Harkonnen, ingordi rivali degli Atreides, il cui erede, Paul, è il protagonista della storia.

All’inizio del romanzo, il controllo di Arrakis è assegnato dall’imperatore proprio agli Atreides: tutti pensano che questo sia un vero sfregio agli Harkonnen, privati della loro fonte principale di ricchezza. Tuttavia, la cosa non si rivelerà affatto un evento lieto, anzi.

Giochi di potere, trame di palazzo, equilibri delicati tra i vari elementi che compongono il nuovo ordine mondiale, la potenza della natura e della mente umana portata all’ennesima potenza: in Dune c’è dentro tutto questo e molto altro, è per questo che dopo cinquanta anni siamo ancora ansiosi di vederlo al cinema.

Da oggi.

L'autore

* Marco Violi, "l.eternauta", nasce a Roma nel 1992. Da sempre appassionato di fantascienza, come ogni critico è diventato tale perché la sua cronica incapacità di scrivere qualcosa di originale gli fa preferire parlare del lavoro di altri. Quindi siate carini con lui





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