Covid, si rafforza l'ipotesi della terza dose. Ecco tutti gli scenari

Covid, si rafforza l'ipotesi della terza dose. Ecco tutti gli scenari

RUBRICHE - Torna l'approfondimento sul tema del vaccino a cura di Angelo Franchitto. Con l'autunno potrebbe esserci una risalita dei contagi. L'importanza di essere immunizzati. Mattarella: "E' importante non invocare la libertà per sottrarsi alla vaccinazione"

<strong>Angelo Franchitto<br></strong>
Angelo Franchitto

Conoscere è il vero vaccino

Il vaccino si sta dimostrando efficace e, insieme al rispetto delle norme di comportamento, aiuta a tenere il virus del Covid 19 sotto controllo. In questo periodo, la campagna vaccinale viaggia verso il raggiungimento della possibile immunità di massa. Secondo il ministro della Salute, Roberto Speranza, possiamo fare un passo in avanti e parlare della possibilità di una terza dose di vaccino nel 2022.

Nessuna certezza, ma, la nostra comunità scientifica italiana che, il ministro ricorda essere in assoluto di prim’ordine, sta facendo le sue valutazioni. Così presto gli scienziati e i medici italiani arriveranno a dare le proprie considerazioni e un consiglio da parte di esperti. In effetti, non tutti hanno fatto o faranno il vaccino.

Sappiamo bene che tanti lo rifiutano e quindi parliamo di una terza dose senza avere un cento per cento di persone vaccinabili con le due dosi fatte. Inoltre l’organizzazione mondiale della sanità, al momento sconsiglia la terza dose, perché bisognerebbe prima immunizzare le popolazioni più povere, in quei Paesi che non possono acquistare i vaccini. Sarebbe più utile aiutare i Paesi più poveri per evitare che proprio lì continui a circolare il virus, con la possibilità che nascano nuove varianti capaci di aggirare il vaccino.

Ma, sempre secondo Speranza, è molto probabile che andremo nella direzione di fare la terza dose. Questa è anche la strada già intrapresa da Israele, Regno Unito e Germania. Dunque potrebbe trattarsi solo di tempo, ma l’idea c’è, e con tutta probabilità partiremo dai più anziani e dai più fragili.

Anche se i tempi ancora non si conoscono, almeno in via ufficiale, degli orientamenti ci sono. Infatti, dal ministero della Salute si parla di ottobre come il mese indicato per la programmazione della terza dose. I primi a essere convocati saranno gli operatori sanitari che hanno ricevuto il primo vaccino nel mese di gennaio.

Mentre a seguire sarà il turno dei fragili ai quali è stato somministrato il siero fra febbraio e marzo, e così via. Dunque, dagli uffici del Ministero della salute sembra questa la direzione che intraprendere per l’Italia.

Con una certezza, confermata da Speranza, il quale ci tiene a rassicurare tutti i cittadini. E cioè non dovremmo più temere né in Italia né in Europa il problema dell’approvvigionamento delle dosi. Infatti, già oggi abbiamo certezze che le dosi ci saranno per tutti.

Ma il vaccino non è l’unico nodo da sciogliere nel prossimo futuro. Infatti, il mese di ottobre sarà un momento importante anche per un altro dossier sul tavolo del governo. Si tratta dell’estensione del green pass a tutti i dipendenti della pubblica amministrazione.

Ma anche questa questione non è di facile gestione politica. Infatti, ci sono ministri che chiedono di aspettare e di vedere prima quali soni gli effetti della riapertura delle scuole sulla curva epidemiologica.

Quindi solo vedendo come le nuove regole incidono sull’andamento della curva sarà possibile ragionare di green pass ai dipendenti degli uffici pubblici. Vero è che i ministri del governo stanno lavorando perché si ritorni sempre più a un lavoro in presenza. Proprio per questa ragione, vaccini e green pass sono ritenuti sempre più indispensabili.

Intanto l’Italia continua ad affrontare la pandemia con una serie di misure che si sono modificate nel corso dei mesi. Ma resta sempre una strategia tesa a mantenere una certa cautela nelle riaperture e allentamenti delle restrizioni.

Anche seguendo le indicazioni del Generale Figliuolo questo sarà necessario almeno fino a quando un elevato numero di cittadini non si è vaccinato. Ma resta il fatto che, nel mondo, ogni Paese sta procedendo secondo strade differenti.

Per esempio, la Svezia è un Paese ampiamente criticato per la strategia inizialmente adottata. Mentre in Italia, la Sicilia è la prima regione ad abbandonare la zona bianca. Purtroppo, l’isola dal 26 agosto ha superato tutti i tre parametri per il passaggio in giallo.

I dati del monitoraggio settimanale che vengono presentati dall’ Iss-ministero della Salute indicano l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, quelli in area medica non critica e l’incidenza a 7 giorni. Questi indicatori vedono anche altre regioni avvicinarsi alla condizione della Sicilia.

Ora che l’estate sta finendo e l’autunno porta a un incremento dell’attività del virus, dobbiamo spingere per avere quanti più vaccinati possibili. Ma dobbiamo anche pensare al futuro e alla necessità o meno di una terza dose.

A sostegno di questa linea politica intrapresa dal Governo, si unisce anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella. Il suo messaggio arriva all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Pavia che celebra quest’anno i 660 anni dalla sua fondazione.

In questa occasione, il presidente della Repubblica ribadisce, senza indugi, che il vaccino è un dovere civico e morale.

Ugualmente, dice il presidente, chi pretende di non vaccinarsi, con l’eccezione di chi non può farlo per salute, deve sapere che svolgendo una  vita normale e frequentando luoghi di lavoro o svago, costringe tutti gli altri a limitare la propria libertà. Dunque è importante non invocare la libertà per sottrarsi alla vaccinazione.

Soprattutto si tratta di un’invocazione che equivale alla richiesta di licenza di mettere a rischio la salute altrui e in qualche caso di mettere in pericolo la vita altrui. Insomma è importante la responsabilità individuale di ogni cittadino.





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