L'autunno caldo di Stellantis: i sindacati affilano le armi

L'autunno caldo di Stellantis: i sindacati affilano le armi
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 31-08-2021 00:00

ECONOMIA - Le organizzazioni hanno chiesto al Governo di riaprire il tavolo dell'automotive. Uliano: "Da tempo siamo preoccupati per la situazione che si sta creando sul fronte semiconduttori". A Cassino lo stabilimento Fca lavora "a singhiozzo": venerdì cancelli chiusi e operai in "solidarietà"

"Con la presente le scriventi organizzazioni sindacali sono a richiedervi la convocazione del tavolo di confronto nazionale insediato a giugno 2021. Le novità emerse nel frattempo, da ultimo della crisi di approvvigionamento dei semiconduttori che sta determinando una forte criticità negli stabilimenti, richiedono di proseguire il confronto sul futuro piano industriale e di assegnare a tutti gli impianti dai motori all’assemblaggio agli enti di staff una missione produttiva e di attività che garantisca l’occupazione e le prospettive per il futuro".

La nota, indirizzata al ministro dello Sviluppo Economico, Giorgetti, e a quello del Lavoro, Orlando, porta la firma di tutte le organizzazioni sindacali: Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Aqcf. Nella sostanza dei fatti i sindacati iniziano ad affilare le armi e si preparano ad un lungo autunno caldo. "Da tempo siamo preoccupati per la situazione che si sta creando sul fronte semiconduttori nel settore automotive. Come Fim-Cisl - ha spiegato Uliano - abbiamo denunciato anche al Governo questo rischio che si va ad aggiungere alla situazione già complicata del settore automotive coinvolto da un forte cambiamento, con forti rischi di impatto occupazionale.

La comunicazione di Stellantis ci preoccupa enormemente, fermare per una settimana continua Sevel significa che la situazione si è particolarmente aggravata sul lato dell’approvvigionamento. I veicoli commerciali sono un settore fortemente trainante, e Sevel rappresenta lo stabilimento che ha avuto un continuo incremento dei volumi e gli ordini sono in continuo aumento".

Non va meglio a Cassino dove si lavora a singhiozzo: dopo lo stop di oltre un mese tra ferie estive e ammortizzatori sociali, giovedì scorso gli operai sono tornati in fabbrica. Ma solo per due giorni: ieri i cancelli sono rimasti chiusi in regime di "solidarietà". Si lavora oggi, domani e dopodomani: venerdì scattano nuovamente gli ammortizzatori sociali e i cancelli resteranno chiusi nuovamente.

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